Manovra 2025, ipotesi passo indietro su emendamento stipendi ministri: ultime news
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Mentre restano incerti i tempi di approvazione della Manovra 2025, il governo pensa a un dietrofront sugli stipendi dei ministri. La legge di bilancio dovrebbe arrivare alla discussione dell'aula mercoledì 18 dalle 14, con votazioni non prima delle 17, quando sarà eventualmente posta la questione di fiducia. Manca però un accordo tra maggioranza e opposizioni sul mandato al relatore e sui tempi per il termine dell'esame degli emendamenti in commissione Bilancio, come hanno riferito, al termine della capigruppo, la deputata del Pd Chiara Braga e il deputato di Avs Marco Grimaldi. (Adnkronos)
La notizia riportata su altri media
Scendendo la scala delle gerarchie di governo, e arrivando ai due vicepresidenti del Consiglio, Antonio Tajani dice che «non è una proposta di Forza Italia» e Matteo Salvini che «non ho seguito la vicenda e non ne so nulla». (Corriere Roma)
In un momento di grande incertezza, non che l'Italia sia mai più stata prospera dopo il fu Governo Craxi degli anni '80, l'idea di aumentare gli stipendi dei Ministri non eletti equiparandoli a quelli degli altri Ministri, è fuori luogo. (Il Giornale d'Italia)
Quella del dicembre 2024 rischia di passare alla storia come la Manovra di Bilancio che ha cancellato una delle più grandi ingiustizie della storia del Paese. No, non si tratta dell’aumento degli stipendi di medici e infermieri, né dell’introduzione del salario minimo e neppure dell’indicizzazione degli stipendi dei dipendenti pubblici all’inflazione. (LA NOTIZIA)
Il governo Meloni si è preparato un regalo di Natale decisamente cospicuo: 1,3 milioni di euro per portare le indennità di otto ministri e una decina tra viceministri e sottosegretari non eletti in Parlamento allo stesso livello dei componenti del governo che invece hanno anche un seggio e uno stipendio da deputato o senatore. (Today.it)
" È assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche sull'emendamento che parificava tutti i ministri e sottosegretari non parlamentari, ai deputati, riconoscendo i rimborsi spese. (il Giornale)
Che i ministri non parlamentari guadagnino meno degli altri non è “giusto”, ma “è assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche“. Per questo, scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, “abbiamo chiesto ai relatori di ritirare l’emendamento che parificava tutti i Ministri e sottosegretari non parlamentari ed evitare inutili polemiche”. (Il Fatto Quotidiano)