Calenzano, le testimonianze: «Stendevano bitume e caricavano il carburante. La direzione sapeva tutto»
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«Ormai non ci facciamo più caso a chi entra per fare lavori di manutenzione. Per la semplice ragione che sono sempre qui dentro, sono una presenza fissa». Giuseppe Bellina, 55 anni, due figli e da 23 anni a fare la spola tra deposito Eni e distributori di benzina, la mattina del disastro aveva fatto due carichi della sua autocisterna. Il primo alle 4, il secondo alle 7,30. Quando c’è stata l’esplosione era già uscito dal deposito. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Le vittime, tutte italiane, erano professionisti esperti, impegnati quotidianamente in attività che li portavano a viaggiare per tutta la penisola. Con il recupero dell’ultimo disperso, il bilancio è definitivo: cinque morti e oltre venti feriti, tra cui tre in gravi condizioni. (Tiscali Notizie)
Inaccettabile, perchè non è possibile che chi va la mattina a lavorare non ha la certezza di ritornare la sera dai propri cari”. Roma, 11 dic. (Agenzia askanews)
Una tragedia che avrebbe potuto essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica dove si è verificata l’esplosione ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante. Sono stati ritrovati i tre dispersi nell’esplosione al sito Eni di Calenzano, e salgono così a 5 le vittime, oltre a 26 feriti di cui gravemente ustionati. (CremonaOggi)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Cinque morti e 26 feriti, tra cui tre in condizioni molto gravi. (Sky Tg24 )