Calenzano, Fratoianni (Avs): ancora in piazza a piangere morti, basta

Calenzano, Fratoianni (Avs): ancora in piazza a piangere morti, basta
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Agenzia askanews INTERNO

Roma, 11 dic. – “Ancora una volta in piazza con i sindacati a piangere delle persone morte mentre lavoravano. Inaccettabile, perchè non è possibile che chi va la mattina a lavorare non ha la certezza di ritornare la sera dai propri cari”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs parlando con i cronisti in piazza a Calenzano (Fi) dove ha partecipato alla manifestazione sindacale, dopo la strage all’impianto Eni, assieme al senatore, Tino Magni, al segretario toscano di SI, Dario Danti, e al sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi. (Agenzia askanews)

Ne parlano anche altri giornali

Cordoglio e rabbia a Calenzano dopo l’esplosione al deposito Eni di lunedì che ha provocato la morte di cinque lavoratori e più di 20 feriti, riportando la lancetta degli orologi alle drammatiche ore dello scorso febbraio con il crollo del supermercato Esselunga in via Mariti. (Corriere della Sera)

CALENZANO – Alle 10 e 20 minuti, Daniele era al secondo banco nella sua classe dell’istituto tecnico Tullio Buzzi, di Prato. Alessandro, vecchio imprenditore che non ha mai smesso però di fare l’operai… (La Repubblica Firenze.it)

L’esplosione di lunedì mattina ha provocato la morte di cinque persone. I feriti sono stati tutti dimessi, tranne tre che sono ricoverati in codice rosso: due nel centro grandi ustionati di Pisa, uno in terapia subintensiva all'ospedale fiorentino di Careggi. (Sky Tg24 )

Esplosione a Calenzano, Garavaglia: "Deposito Tamoil di Cremona sicuro"

“Dobbiamo pretendere che vengano risparmiate le vite delle persone, non la manodopera”, ha detto il Sindaco di Calenzano. (Corriere TV)

Al deposito Eni di Calenzano (Firenze) era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. E' quanto risulta dai primi accertamenti della procura di Prato a poco più di 48 ore dall'esplosione nell'area pensiline di carico. (La Stampa)

E a Cremona, dove esiste un deposito molto simile, non manca qualche preoccupazione. Una tragedia che avrebbe potuto essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica dove si è verificata l’esplosione ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante. (CremonaOggi)