L’addio a Luca Giurato nella vignetta di Natangelo: “A pra foco”

L’addio a Luca Giurato nella vignetta di Natangelo: “A pra foco” Il fumettista saluta il giornalista scomparso a 84 anni per un infarto fulminante Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – La morte di Luca Giurato per un infarto fulminante oggi riempie le pagine dei giornali e i titoli di tg e siti. Anche il fumettista Natangelo saluta l’84enne con una vignetta che presenta con una delle storiche gaffe del giornalista, quel “A pra foco” entrato a far parte del linguaggio ironico di quasi tutti gli italiani. (Dire)

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L’approccio informale e autoironico, spesso al limite dell’inciampo: Luca Giurato è diventato negli anni una figura iconica della televisione italiana anche per le sue famose gaffe. Il giornalista è morto all’improvviso ieri pomeriggio, a 84 anni, colpito da un infarto: «Eravamo a Santa Marinella, per goderci l’ultimo scorcio di estate», ha confermato la moglie Daniela Vergara. (la Repubblica)

È stata la moglie di Luca Giurato per 18 anni. Si capisce che lo ha amato molto. Ora parla lentamente, misurando le parole e sempre sul punto di piangere. Daniela Vergara, la conoscete, è stata per molti anni un volto notissimo della Tv. (il Giornale)

Un giornalista e conduttore capace di conquistare il pubblico non solo per la sua professionalità, ma anche per la sua irresistibile simpatia, Luca Giurato è morto all'età di 84 anni, stroncato da un infarto a Santa Marinella (Roma). (Io Donna)

Cronista, prestato allo show, di varia umanità come tanti suoi colleghi, ma che più di tanti suoi colleghi è riuscito a imporsi con la grazia delle sue gaffe, che lo hanno reso negli anni uno dei volti più amati della TV di stato e non solo. (Luce)

La carriera Luca Giurato è scomparso improvvisamente mentre si trovava a Santa Marinella, dove stava trascorrendo gli ultimi giorni dell’estate. (Virgilio Notizie)

“Eravamo a Santa Marinella, per goderci l’ultimo scorcio di estate…”, dice, in lacrime, la moglie Daniela Vergara. Nato a Roma nel 1939, era figlio di un diplomatico siciliano che, nel dopoguerra, scontò la sua fedeltà al regime fascista, prestando servizio a Porto Alegre in Brasile e a Rosario in Argentina. (TerzoBinario.it)