Guerra Iran-Israele, Dominique Moïsi: «Assistiamo a una catastrofe. Gli estremisti stanno vincendo, l’azione di Usa e Ue non basta»

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«Un anno dopo il Medio Oriente è innanzitutto più disumano», dice Dominique Moïsi. Politologo, esperto di Relazioni Internazionali e Medio Oriente, ex direttore dell’Istituto francese delle relazioni internazionali, Moïsi sintetizza la sua analisi con una parola: «Catastrofe». Il 7 ottobre 2023 è un punto di non ritorno? «Le perdite umane sono enormi, il governo israeliano non sembra voler dare priorità agli ostaggi, Hamas e Hezbollah hanno come politica di fondersi nelle popolazioni civili e gli israeliani non usano precauzioni quando vogliono colpire. (ilmessaggero.it)

Su altri media

La diretta sulla crisi mediorientale con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, il corrispondente da Israele Davide Frattini, gli inviati in Libano e Ucraina Marta Serafini e Lorenzo Cremonesi (Corriere TV)

È guerra aperta, inutile girarci intorno. Si specula su tempi e modi del prossimo passo, mentre l’offensiva di Tsahal in Libano va avanti e il martellamento sulle postazioni del Partito di Dio continua pesantissimo, non solo nella fascia meridionale tra il Litani e il confine. (L'HuffPost)

Le opinioni e le previsioni riguardo alla situazione in Medio Oriente sono molte, ce ne è davvero per tutti. Tuttavia, quanto sta succedendo fa parte di una logica abbastanza chiara che ha telecomandato gli avvenimenti dell’ultimo anno nel Medio Oriente. (Il Fatto Quotidiano)

Israele, i sette fronti della guerra: dal Libano alla Siria fino allo scontro diretto con l'Iran

Lo sostiene il politologo francese, esperto di Islam, Olivier Roy, che è stato tra gli ospiti del festival di giornalismo Internazionale a Ferrara. "Credo che sul medio periodo, diciamo un anno - ha detto Roy ad askanews - ci sarà un'escalation. (Il Sole 24 ORE)

L’escalation iniziata un anno fa, con l’attacco di Hamas a Israele, non si limita più ai soli territori di Israele e Gaza. La guerra in Medio Oriente si allarga a macchia d’olio. (ISPI)

E l’Iran che il primo ottobre ha lanciato una pioggia di missili su Israele in risposta all’uccisione del leader di Hezbollah, ma anche di quella precedente del capo politico di Hamas. Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza, gli Houthi in Yemen, «il terrorismo» in Cisgiordania, le milizie sciite in Iraq e in Siria. (ilmessaggero.it)