La guerra che tutti temono, ma né Netanyahu né l'Iran vogliono

La guerra che tutti temono, ma né Netanyahu né l'Iran vogliono
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Corriere della Sera ESTERI

La domanda è ovvia: dobbiamo temere un confronto armato tra Iran e Israele? Una guerra regionale che diventi globale e coinvolga anche gli Stati Uniti? Che prescinda dal gioco delle reciproche rappresaglie? Chiaro che la situazione può sfuggire di mano, ma le parti calcolano i rischi con cura. Anche l’immancabile risposta israeliana verrà calibrata con gli americani. Per l’Iran, è in gioco la sopravvivenza del regime. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Noi israeliani abbiamo un’arma segreta: non abbiamo nessun altro posto dove andare”. Quasi cinquant’anni fa il giovane Joe Biden, appena eletto al Senato, si recò per la prima volta a Gerusalemme per incontrare Golda Meir, pochi mesi prima della guerra dello Yom Kippur, la quale informò Biden delle numerose minacce che incombevano su Israele, mostrandogli una serie di mappe. (la Repubblica)

Dallo scorso 7 ottobre, quando gli attacchi terroristici di Hamas hanno colpito duramente Israele, il Medio Oriente ha conosciuto un'escalation di violenza che è eplosa con la guerra sulla Striscia di Gaza, dove la situazione umanitaria è sempre più drammatica. (il Giornale)

Valeria Talbot La situazione in Medio Oriente (rtl.it)

I pericolosi «liberatori» del Medio Oriente

– È un conflitto che rischia di incendiare ancor più il Medio Oriente – dopo Gaza e il Libano magari Siria, Yemen e soprattutto Iran – oppure di coinvolgere anche Paesi del resto del mondo, ben oltre gli Stati Uniti da sempre a fianco di Israele? “L’offensiva israeliana sul Libano meridionale e i successi che Israele ha ottenuto – osserva l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto Affari Internazionali – hanno modificato in maniera molto evidente il rapporto tra il governo israeliano e l’amministrazione Biden, che ora è schierata senza se e senza ma con Israele mentre fino a quale settimana fa Biden puntava ad avere la disponibilità di Israele al cessate il fuoco a Gaza, ma non aveva ottenuto nulla”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Le evidenti responsabilità di Hamas per le azioni terroristiche nei confronti di Israele non giustificano reazioni sproporzionate. Caro Avvenire, la drammatica escalation in Medio Oriente ci dimostra, ancora una volta, che gli estremismi e i fondamentalismi politici, culturali e religiosi alimentano solo guerre e varie forme di violenza, senza risolvere i problemi che sono alla base dei conflitti. (Avvenire)

Ogni tanto nel corso della storia salta fuori qualcuno che vuole cambiare il Medio Oriente e che dichiara di volere «liberare» i popoli della regione. (il manifesto)