Medio Oriente: cosa fare, dopo?

Medio Oriente: cosa fare, dopo?
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SettimanaNews ESTERI

Di: Riccardo Cristiano Nel 2003 il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, dopo aver ridotto in polvere in pochi giorni l’esercito e i servizi segreti di Saddam Hussein, lo spietato tiranno iracheno, dichiarò con molte ragioni «missione compiuta». Aveva ragione e diverse ragioni per farlo. Ma dopo la missione non c’era un’idea di cosa fare e i fatti hanno preso una piega tutta diversa, fino al ritiro americano dall’Iraq e dal Medio Oriente ancora non completo ma irreversibile. (SettimanaNews)

Ne parlano anche altri media

– È un conflitto che rischia di incendiare ancor più il Medio Oriente – dopo Gaza e il Libano magari Siria, Yemen e soprattutto Iran – oppure di coinvolgere anche Paesi del resto del mondo, ben oltre gli Stati Uniti da sempre a fianco di Israele? “L’offensiva israeliana sul Libano meridionale e i successi che Israele ha ottenuto – osserva l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto Affari Internazionali – hanno modificato in maniera molto evidente il rapporto tra il governo israeliano e l’amministrazione Biden, che ora è schierata senza se e senza ma con Israele mentre fino a quale settimana fa Biden puntava ad avere la disponibilità di Israele al cessate il fuoco a Gaza, ma non aveva ottenuto nulla”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Al giorno d'oggi basta accendere la televisione o navigare anche su uno dei tanti social media che caratterizzano la nostra quotidianità per imbattersi in notizie e aggiornamenti sulla crisi che sta avendo luogo in Medio Oriente (il Giornale)

Joe Biden a Benjamin Netanyahu: non colpire i siti nucleari.Premessa. Se l’Iran è in grado di destabilizzare il Medioriente è anche grazie agli ... (La Verità)

La guerra che tutti temono, ma né Netanyahu né l'Iran vogliono

Il rischio di una guerra nucleare deve essere evitato a ogni costo, ricercando le necessarie mediazioni per un nuovo equilibrio geo-politico che garantisca la pace. Le evidenti responsabilità di Hamas per le azioni terroristiche nei confronti di Israele non giustificano reazioni sproporzionate. (Avvenire)

Torniamo a occuparci della situazione in Medio Oriente. Ci siamo collegati con Valeria Talbot, dell’Ispi.All'interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusi Legrenzi. Valeria Talbot (rtl.it)

Anche l’immancabile risposta israeliana verrà calibrata con gli americani. La domanda è ovvia: dobbiamo temere un confronto armato tra Iran e Israele? Una guerra regionale che diventi globale e coinvolga anche gli Stati Uniti? Che prescinda dal gioco delle reciproche rappresaglie? Chiaro che la situazione può sfuggire di mano, ma le parti calcolano i rischi con cura. (Corriere della Sera)