Le azioni asiatiche scivolano, lo yen riceve una spinta mentre i timori per la crescita degli Stati Uniti attanagliano i mercati

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TradingView ECONOMIA

Le azioni asiatiche sono scese bruscamente martedì, mentre il mercato si è afflosciato a causa delle crescenti preoccupazioni che una guerra commerciale ad ampio raggio possa intaccare la crescita economica degli Stati Uniti e portare a una recessione, spingendo gli investitori più timorosi verso lo yen giapponese, bene rifugio. i timori degli investitori sul potenziale rallentamento dell'economia si sono acuite dopo che il presidente Donald Trump, in un'intervista a Fox News (link), ha parlato di un "periodo di transizione", rifiutandosi di prevedere se i suoi dazi avrebbero portato a una recessione degli Stati Uniti. (TradingView)

Se ne è parlato anche su altre testate

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 11 mar - Alla Borsa di Tokyo, l'indice di punta Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,63% a 36.793,11 punti, dopo aver perso quasi il 3% durante le contrattazioni, e l'indice Topix ha perso l'1,11% a 2.670,72 punti. (Il Sole 24 ORE)

A pesare sul sentiment cinese è il calo dell'inflazione, scesa sotto lo zero per la prima volta in 13 mesi. L'indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,7% rispetto all'anno precedente, secondo l'Ufficio nazionale di statistica, un dato inferiore alle attese degli analisti che avevano previsto un calo dello 0,4%. (Business Community)

Nikkei 225 di Tokyo -0,7%, sui minimi da settembre. Lo yen si rafforza a 147,1 da 147,7 del giorno prima: la valuta giapponese è sui massimi da ottobre 2024. In sintonia con quanto avvenuto nelle ultime ore sui mercati delle obbligazioni, tornano gli acquisti sul governativo decennale nipponico: il tasso di rendimento scende di sette punti base a 1,49%. (Websim)

Euro contro la valuta nipponica titolo di Stato decennale cinese (LA STAMPA Finanza)

La giornata del 10 marzo chiude piatta per l'indice nipponico, che riporta un +0,15%. Chiusura del 10 marzo (Teleborsa)

Non ha sofferto solo l’azionario, pesante anche il Bitcoin, scivolato sotto gli 80.000 dollari ai minimi dallo scorso novembre. Petrolio Wti a 66 dollari al barile, da 66,7 dollari del giorno prima. (Websim)