Francia, entro stasera Macron accetterà le dimissioni del premier Attal

Francia, entro stasera Macron accetterà le dimissioni del premier Attal
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Più informazioni:
Sky Tg24 ESTERI

Il presidente francese Emmanuel Macron accetterà le dimissioni del primo ministro, Gabriel Attal, e del suo governo entro la fine della giornata. Lo riferiscono fonti dell'Eliseo a Le Parisien. Nel primo Consiglio dei ministri dopo le elezioni legislative è stato stabilito che Attal e i ministri del governo rimarranno in carica per gli affari correnti, probabilmente almeno per il periodo dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, dal 26 luglio all'11 agosto. (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altre testate

«Non era questo l’obiettivo cercato da Macron con le elezioni anticipate, ma il Rassemblement national si è mostrato per quel che è realmente: un partito con molti candidati razzisti, xenofobi, omofobi. (Corriere della Sera)

Meloni, il sì a von der Leyen appeso all’ultima chiamata. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha «accettato» le dimissioni del governo di Gabriel Attal che garantirà «la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governo», come scrive l'Eliseo in un comunicato. (ilmessaggero.it)

Tubiana è un'accademica, sostenitrice dell'accordo di Parigi del 2015 e della Convenzione dei cittadini sul clima. Lo hanno confermato fonti parlamentari all'AFP dopo alcune indiscrezioni. (L'HuffPost)

L'analisi / L'avanzata delle destre e la risposta di Bruxelles

Il voto francese ci ha fatto riconoscere la Francia che amiamo, è stato detto. Un segnale positivo da mettere insieme al risultato del voto britannico. (doppiozero)

Non c’è dubbio alcuno che “Le Monde” resti una rara bandiera del buon giornalismo non solo in Francia ma in Europa. (FIRSTonline)

Poi, improvvisamente, il clima è cambiato: la vittoria dei laburisti di Starmer nel Regno Unito e il successo del Fronte repubblicano anti-Marine Le Pen al 2° turno delle elezioni legislative in Francia hanno riacceso le speranze dei progressisti, come se qualcosa di sostanziale fosse cambiato nelle opinioni pubbliche di quei paesi. (ilmessaggero.it)