Kung fu, amore e romanità. Al cinema “La città proibita”, l’ultimo spassoso film di Gabriele Mainetti
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Gabriele Mainetti, a dieci anni dal capolavoro Lo chiamavano Jeeg Robot, firma La città proibita (al cinema dal 13 marzo), il suo terzo film. Il regista questa volta si cimenta con il kung fu, una vera novità per il cinema italiano. Dalla Cina lo porta a Roma attraverso il personaggio Mei, una misteriosa ragazza cinese, abilissima nelle arti marziali, che sbarca nella capitale per vendicare la sorella. (Io Donna)
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Lungo la strada incrocia Marcello (Enrico Borello), cuoco romano con genitori incasinati (Sabrina Ferilli e Luca Zingaretti). Stavolta siamo all'Esquilino, quartiere multiculturale di Roma, dove Mei (Yaxi Liu), una giovane cinese esperta di kung-fu, arriva in cerca della sorella scomparsa. (Vanity Fair Italia)
Il giro del cineasta romano comincia alle 17,45 all’Uci Lingotto, prosegue alle 20 al Massaua, alle 20,30 appuntamento al Reposi, alle 21 il regista è atteso al Nazionale, gran finale all’I… (La Stampa)
L'intera filmografia di Gabriele Mainetti sembra votata a un cinema postmoderno, in grado di abbattere ogni tipo di barriera per creare un solco produttivo. Il film è in sala. (Movieplayer)
Grosso guaio a Mainettitown. Più di Jeeg. (Il Fatto Quotidiano)
Preparatevi a innamorarvi di Yaxi Liu ed Enrico Borello, i protagonisti di La città proibita, terzo film di Gabriele Mainetti, che porta i film di kung fu a Roma. È la storia di Mei, ragazza cinese esperta di arti marziali che arriva in Italia per cercare la sorella. (Movieplayer)
«Ho sempre avuto un rapporto sereno con il fanciullo che ho in me. Non l’ho mai sgridato né obbligato a crescere troppo, mi sono lasciato ispirare». (La Repubblica)