Le tavole degli americani a corto di uova: Washington cerca aiuto anche in Veneto

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INTERNO

La crisi delle uova che sta colpendo gli Stati Uniti, con prezzi alle stelle e scaffali vuoti, rischia di diventare un problema non solo economico ma anche politico per l’amministrazione Trump. La penuria, causata da un’epidemia di influenza aviaria che ha decimato oltre 20 milioni di galline ovaiole solo nell’ultimo trimestre del 2024, ha spinto Washington a cercare soluzioni oltreoceano, rivolgendosi persino al Veneto, una delle regioni italiane più produttive nel settore avicolo.

Nonostante i primi timidi segnali di calo dei prezzi all’ingrosso, dopo i picchi record di febbraio, la situazione negli Stati Uniti resta critica. Gli scaffali dei supermercati continuano a essere semivuoti, e i consumatori si trovano a fare i conti con confezioni che superano gli 8 dollari, un prezzo insostenibile per un alimento base della dieta americana. Una crisi che, se non risolta, potrebbe avere ripercussioni significative, soprattutto per un presidente come Donald Trump, che ha costruito parte del suo successo elettorale sulla promessa di tenere sotto controllo l’inflazione.

L’ambasciata americana in Italia ha quindi deciso di bussare alla porta del Veneto, regione nota per la sua tradizione avicola. «Quando ho ricevuto la chiamata, pensavo fosse uno scherzo», ha ammesso Gian Luca Bagnara, presidente di Assoavi, l’associazione che rappresenta i produttori avicoli italiani. La richiesta, però, è tutt’altro che una battuta: gli Stati Uniti rischiano di affrontare una Pasqua senza uova, un simbolo tradizionale della festività, e stanno cercando di correre ai ripari.

Intanto, la situazione ha ispirato anche la satira. Maurizio Crozza, nel suo show Fratelli di Crozza, ha ironizzato sull’emergenza: «Ormai ci sono i narcos messicani che nascondono le uova dentro i panetti di cocaina», ha scherzato, sottolineando con sarcasmo la gravità della situazione. Una battuta che, seppur esagerata, riflette la disperazione di un Paese alle prese con una crisi inaspettata.

Mentre l’Europa, compresa l’Italia, sembra restia a rispondere alle richieste americane, la Casa Bianca si trova a dover affrontare una sfida che va oltre la semplice logistica. La guerra commerciale, già complessa di per sé, rischia di essere ulteriormente complicata da questa impasse, che mette in luce le fragilità di un sistema produttivo messo a dura prova da eventi imprevedibili come l’influenza aviaria.