Molto più di un sex symbol, l’essenza di Mastroianni senza cliché
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«La sobrietà, l’ascolto, la discrezione, il rifiuto del divismo. Volevo restituire sullo schermo la vera essenza di Marcello Mastroianni». Fabrizio Corallo è il regista di Ciao, Marcello – Mastroianni l’antidivo stasera in onda su Rai 3. Un omaggio all’attore, in occasione del centenario della nascita, scritto a quattro mani con Silvia Scola e realizzato accostando interviste d’epoca e testimonianze dei grandi registi che lo hanno diretto e delle grandi attrici con cui ha diviso il set, a brevi estratti degli oltre 150 film interpretati. (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nacque a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, cent’anni fa colui che sarebbe diventato il più famoso, importante e premiato attore della storia italiana, Marcello Mastroianni, che in quasi mezzo secolo di carriera, fu presente sui set di centoquaranta film, diventando il volto maschile più riconoscibile del cinema italiano in un periodo in cui era considerato forse il migliore al mondo. (StrettoWeb)
In anteprima alla Festa del Cinema di Roma e in tv stasera, 29 Ottobre in prima serata, su Rai3 alle ore 21:30. Ciao, Marcello - Mastroianni l'antidivo, il docufilm su Marcello Mastroianni con Luca Argentero, è stato scritto dal regista Fabrizio Corallo con Silvia Scola su produzione Surf Film S.r. (Movieplayer)
Un ritratto diverso che racconta il suo essere “antidivo” per eccellenza. (La Gazzetta dello Sport)
Proprio a lui, attore amatissimo dei nostri tempi, tocca oggi raccontare il divo più acclamato di sempre del cinema italiano (e non solo), come narratore in “Ciao, Marcello. (Il Centro)
Il docufilm racconta la vita privata e la carriera del grande attore italiano (morto a 72 anni nel 1996 per un tumore al pancreas), protagonista di tanti capolavori (Io Donna)
Mastroianni l'antidivo», docufilm diretto da Fabrizio Corallo, che Rai3 propone stasera in tv, martedì 29 ottobre, in prima serata per il centenario della nascita di Mastroianni (1924 - 1996). Sospira Luca Argentero - È un simbolo, un attore che ha fatto la storia del nostro cinema, ma che, insieme alla Loren forse, è diventato anche un modo di raccontare il nostro Paese all'estero». (ilmattino.it)
