Legale di Abedini: «Prega per lui e per Cecilia Sala»
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Venerdì mattina, nel carcere di Opera, Abedini ha avuto un colloquio con il suo legale, l'avvocato Alfredo De Francesco. L'ingegnere iraniano, che ha ribadito la preoccupazione per la propria famiglia, ha chiesto informazioni anche sulla sulla vicenda di Cecilia Sala, la giornalista detenuta a Teheran: «Pregherò per lei e per me», ha detto. Da quanto è stato riferito, Abedini ha chiesto al suo legale di scrivere su un foglio bianco il nome di Cecilia Sala, perché «è molto commosso» e «su lei, oltre che su sé, pregherà molto in questi giorni». (Corriere TV)
Ne parlano anche altri media
Confesso: non riesco a essere tollerante. Il dubbio è possibile verso tesi, opinioni, interpretazioni differenti di fatti riconosciuti. (Il Giornale d'Italia)
Così Mohammad Abedini Najafabadi ha detto al suo avvocato, Alfredo De Francesco, durante il colloquio in carcere in cui si è parlato anche del caso di Cecilia Sala. «Pregherò per Cecilia Sala e per me». (L'Unione Sarda.it)
I giudici dovranno esprimersi sostanzialmente sui rischi che una eventuale detenzione all’interno dell’appartamento messo a disposizione dal Consolato iraniano, potrebbe comportare. Sarà il prossimo 15 gennaio alle ore 9 l’udienza in Corte d’appello per decidere sui domiciliari a Mohammad Abedini, l'ingegnere iraniano 38enne arrestato all'aeroporto di Malpensa lo scorso 16 dicembre dalla Digos. (Adnkronos)
La procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, ha espresso alla V sezione della Corte d’Appello di Milano parere contrario alla concessione degli arresti domiciliari a Mohammad Abedini Najafabadi, il 38enne ingegnere meccanico iraniano fermato il 16 dicembre scorso a Malpensa su mandato americano, che gli Stati Uniti chiedono all’Italia di estradare per «cospirazione» e «supporto a un’organizzazione terroristica» nella commercializzazione di componenti elettronici montati su droni usati dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione, secondo Washington anche nell’attacco del 28 gennaio 2024 costato la vita a tre miliardi statunitensi in un avamposto in Giordania. (Corriere Milano)
Che la sua vicenda sia strettamente legata con quella della giornalista Cecilia Sala (detenuta nel famigerato penitenziario di Evin a Teheran) è stato ieri ufficializzato dall’ambasciata iraniana in Italia: “Alla signora Sala sono state fornite tutte le agevolazioni necessarie e ci si aspetta dal governo italiano che, reciprocamente, acceleri la liberazione del cittadino iraniano Mohammad Abedini, detenuto nel carcere di Milano con false accuse”, ha fatto sapere l’ambasciatore Mohammad Reza Sabouri convocato alla Farnesina. (Il Fatto Quotidiano)
La pg Francesca Nanni , dopo l’invio dell’istanza della difesa alla Corte d’Appello, ha dato il suo parere che resta non vincolante: "Le circostanze espresse nella richiesta del detenuto e la messa a disposizione di un appartamento e il sostegno economico del Consolato dell’Iran, unitamente a eventuali divieti di espatrio e obbligo di firma, non sono un’idonea garanzia per contrastare il pericolo di fuga". (QUOTIDIANO NAZIONALE)