L'abbraccio con Daniele, le lacrime dei genitori: Cecilia Sala è a casa

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Avvenire INTERNO

Il commovente abbraccio di Cecilia Sala coi suoi genitori all'arrivo in Italia - Reuters Libera. Cecilia Sala è tornata a casa ieri pomeriggio con un volo di Stato. La giornalista italiana - arrestata in Iran il 19 dicembre, nonostante i permessi che aveva ottenuto dalle autorità iraniane per svolgere il suo lavoro - è stata rilasciata ieri mattina. L’aereo, un Falcon 900 di Palazzo Chigi, era decollato poco dopo le 11 da Teheran per riportare in Italia l’inviata de Il Foglio e di Chora Media. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

L'arrivo della giornalista all'aeroporto di Ciampino e la diretta video del Corriere della Sera. (Corriere TV)

L'arresto a Teheran Finisce dopo 21 giorni di reclusione nel terribile carcere di Evin, a Teheran, l'incubo di Cecilia Sala, giornalista di 29 anni del Foglio e autrice di podcast per Chora Media. Tre settimane di angoscia per i famigliari e di trattative febbrili da parte della diplomazia e del governo italiano. (Tiscali Notizie)

E anche sul sito di Irna, l’agenzia di stampa iraniana che è l’organo ufficiale delle istituzioni di Teheran. “La giornalista italiana arrestata a Teheran il 19 dicembre scorso, è stata liberata”, scrive Le Figaro. (Il Fatto Quotidiano)

Cecilia Sala libera: la diplomazia degli ostaggi e il ruolo dell'Aise

Il sorriso di Cecilia Sala, il suo abbraccio con le persone che la amano nell’istante del suo ritorno a casa ci consegnano per un giorno l’immagine di un Paese intero capace, se lo vuole, di unirsi e di raggiungere con resilienza, compostezza e capacità, un obiettivo di grande valore materiale e simbolico, quale è restituire la libertà a una giovane donna vittima di un arresto arbitrario per mano… (la Repubblica)

Da mesi invochiamo un’altra impresa impossibile, adesso anche con una petizione sulla piattaforma IoScelgo.org, per portare in Italia la nostra collaboratrice Aya Ashour, invitata per ragioni accademiche dall’Università per stranieri di Siena: chiediamo “al Ministero degli Affari Esteri Italiani di intervenire facendo pressione sulla comunità internazionale per ristabilire il diritto allo studio anche per chi vive nella Striscia di Gaza: se le università italiane, nella loro autonomia protetta dalla Costituzione, invitano ufficialmente qualcuno, dovrebbe esserci un impegno istituzionale perché questi inviti possano concretizzarsi. (Il Fatto Quotidiano)

Un esempio plastico, dunque, di "diplomazia degli ostaggi". Washington chiedeva infatti l'estradi… (La Stampa)