Clima, i punti principali dell'accordo di Baku

Clima, i punti principali dell'accordo di Baku
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Italia Oggi ESTERI

La 29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha adottato diverse decisioni, la principale delle quali stabilisce l'obbligo per i Paesi ricchi di finanziare 300 miliardi di dollari all'anno, fino al 2035, la transizione energetica e l'adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo. Ecco i punti principali dell'accordo: 300 miliardi Era il punto più atteso del vertice: quanto dovranno fornire ai Paesi in via di sviluppo 23 Paesi sviluppati e l'Unione europea, designati nel 1992 come storicamente responsabili del cambiamento climatico? "Almeno 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035", stabilisce l'accordo di Baku, fissando questo "nuovo obiettivo collettivo" in sostituzione del precedente di 100 miliardi all'anno. (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E l'altro ieri è stato più esplicito sui contributi elvetici con il quotidiano romando Le Temps: «La Svizzera sta già adempiendo ai suoi obblighi pagando 700 milioni di franchi all'anno. (Corriere del Ticino)

La bozza attuale è un completo disastro. “Mentre la Cop29 sta arrivando alla sua fine, non dovrebbe essere una sorpresa che un’altra Cop stia fallendo. (Il Fatto Quotidiano)

Gli autori del Terzo rapporto del gruppo di esperti indipendenti sulla finanza climatica, Amar Bhattacharya, Vera Songwe and Nicholas Stern hanno stabilito che l’NCQG dovrebbe impegnare i Paesi sviluppati a fornire almeno 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2030 e 390 miliardi di dollari all'anno entro il 2035. (Corriere della Sera)

Cop29 ai supplementari, si complicano i negoziati sugli aiuti per i Paesi in via di sviluppo

I Paesi sviluppati hanno messo sul tavolo un pacchetto di 300 miliardi di dollari all'anno, tra finanza pubblica e privata (alzando l'asticella dalla precedente offerta di 250). (Corriere della Sera)

Alla Cop29 di Baku i negoziati appaiono sempre più difficili. Tanto che nel pomeriggio di sabato le delegazioni dei paesi meno sviluppati (Least developed countries, Ldc) e delle piccole nazioni insulari (Alliance of small island states, Aosis) hanno deciso di abbandonare temporaneamente i negoziati. (LifeGate)

BAKU – La partita di Baku ha ora in palio duecento miliardi di dollari: sono la differenza tra l’ultima “concessione” dei Paesi ricchi e quanto vorrebbero i Paesi in via di sviluppo. E possono trasformare questa 29esima Conferenza Onu sul clima in una sconfitta per tutti. (la Repubblica)