Gino Cecchettin: «Negare il patriarcato non lo fa cessare. E chi ha ucciso mia figlia è italiano. Oggi lei era con me e sorrideva»
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ROMA — Gino Cecchettin, il patriarcato è davvero «finito», come dice Valditara? «Ma lui l’ha descritto benissimo. Non è che se neghi una cosa questa non esiste». Cosa intende? «Che il ministro ha parlato di soprusi, di violenze, di prevaricazione. È esattamente quello il patriarcato ed è tutto ciò che viene descritto nei manuali. Mi sembra solo una questione di nomenclatura. È la parola, oggi, che mette paura: “patriarcato” spaventa più di “guerra”». (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato, torna a esprimere il suo disappunto riguardo alle parole del Ministro Valditara pronunciate durante la presentazione della Fondazione intitolata alla figlia. (Orizzonte Scuola)
Nella nostra società, che ne ha tanto bisogno. Questa è la storia di un uomo comune, Gino Cecchettin, che poteva lasciarsi trasportare dall’odio, e forse nessuno lo avrebbe potuto biasimare, e che invece ha scelto “di diffondere amore nel proprio ecosistema”. (LifeGate)
Gli studenti hanno esibito uno striscione con la scritta: “Ideologico è chi nega il patriarcato, vogliamo educazione sessuo affettiva in ogni scuola”, manifestando così il loro dissenso verso le parole del Ministro. (Orizzonte Scuola)
Ecco, io vorrei chiedere a Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, quale fosse esattamente il merito del suo discorso di ieri durante un evento assai importante: la dimostrazione pratica e operativa di come si possa trarre forza dal dolore, fare del lutto privato una grande occasione collettiva di crescita, di consapevolezza, come abbiamo sempre visto con la famiglia Cecchettin. (L'HuffPost)
Dal nostro inviato ROMA «Ho attraversato la morte nella sua essenza più profonda prima con la perdita di mia moglie Monica e poi con quella di Giulia che mi ha spaccato il cuore». (Corriere della Sera)
«Non è che se neghi una cosa questa non esiste». (ilgazzettino.it)