Il sistema giudiziario assolve se stesso

Il sistema giudiziario assolve se stesso
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L'Opinione delle Libertà INTERNO

Quindi, come ampiamente riportato dalla stampa nazionale, il Tribunale di Brescia ha respinto la richiesta per un secondo processo in merito alla strage di Erba, per la quale sono stati condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. A caldo, mi sento di condividere il duro commento del celebre criminologo Carmelo Lavorino il quale, in un video postato su YouTube, ha sostanzialmente messo sotto accusa il nostro sistema giudiziario, “ancora incapace – a suo dire – di andare a sbucciare le bucce non sbucciate. (L'Opinione delle Libertà)

Ne parlano anche altri giornali

Il giornalista Enrico Fedele esplora le strategie di mercato del Napoli e le sfide interne per la prossima stagione. (Napolipiu.com)

E lo fa postando sui social un video delle vittime: «Gente senza scrupoli né morale, guardi questo video e ci chieda scusa». Dopo la decisione del Tribunale di Brescia di non riaprire il processo a Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all’ergastolo, è questo l’invito di Pietro Castagna che ha ripostato un video con l’immagine dei suoi cari, uccisi con la vicina di casa Valeria Cherubini. (Open)

Ho trovato persino certi conduttori che prima dell’inizio della trasmissione mi dicevano: “Sei colpevolista, giusto? Aiutami, perché gli innocentisti stasera sono agguerriti e io di Erba non so niente”. (Il Fatto Quotidiano)

Il commento del giornalista televisivo Gianluigi Nuzzi

Il programma a cura di Siria Magri torna sulla Strage di Erba. Era l’11 dicembre 2006: nella casa della famiglia Castagna trovano la morte Raffaella e il figlioletto Youssef, la signora Paola, nonna del piccolo, e la vicina di casa Valeria Cherubini. (Mediaset Infinity)

Rosa e Olindo sulla porta della loro casa a Erba, dopo la strage - Fotogramma (Avvenire)

Niente revisione per il processo di Rosa e Olindo Ieri Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo in via definitiva per la Strage di Erba del 2006, sono tornati in aula di fronte alla Corte d’appello di Brescia, chiamata a decidere se confermare la condanna o accogliere la richiesta di revisione avanzata dalla difesa, dando il via così a un nuovo processo. (rtl.it)