Rigetto della revisione del processo sulla strage di Erba: Olindo e Rosa restano in carcere

La Corte d'Appello di Brescia ha recentemente respinto la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba, confermando la condanna all'ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi. Questa decisione ha rafforzato la convinzione di molti sulla loro colpevolezza, nonostante le continue affermazioni di innocenza da parte dei coniugi.

Il caso, noto come la "strage di Erba", risale al dicembre 2006. Olindo e Rosa sono stati accusati di aver commesso diversi omicidi nel giro di pochi minuti, con una perizia e una agilità che neppure i sicari specializzati possiedono, senza lasciare traccia del loro passaggio e senza essere visti da nessuno. Nonostante le numerose prove presentate, ci sono ancora molti che dubitano della loro colpevolezza.

Mercoledì scorso, la Corte d'Appello di Brescia ha respinto la richiesta di revisione del processo presentata un anno fa dal sostituto procuratore della procura generale di Milano, Cuno Tarfusser. Questa decisione ha portato Olindo e Rosa a tornare nelle loro celle al carcere di Bollate e a quello di Opera, rispettivamente.

Nonostante il rigetto della richiesta di revisione, l'avvocato dei coniugi ha annunciato un ricorso in Cassazione. La speranza di Olindo e Rosa di vedere rivista la loro condanna all'ergastolo per la strage di Erba, in cui sono morte quattro persone, tra cui un bambino di soli tre anni, sembra essere svanita. Tuttavia, la lotta per la verità continua.

La strage di Erba rimane un caso controverso, con opinioni contrastanti sulla colpevolezza di Olindo e Rosa. Nonostante le quattro sentenze che hanno confermato la loro colpevolezza, ci sono ancora molti che dubitano. Questo caso mette in luce l'importanza di un sistema giudiziario equo e imparziale, capace di resistere alle pressioni mediatiche e di concentrarsi unicamente sulla ricerca della verità.

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