Benvenuti in Eurabia: le scene di Amsterdam ci mostrano cosa stiamo diventando

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Nicola Porro ESTERI

Sta accadendo da decenni sotto i nostri occhi, eppure ancora non riusciamo a svegliarci. L’inquietante caccia all’ebreo di Amsterdam, dopo la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv (ma che con la partita non c’entra nulla), non è che l’ennesimo episodio di antisemitismo di importazione e frutto avvelenato dell’islamizzazione avanzata del nostro Continente. Più musulmani importiamo, più passi indietro muoviamo rispetto al grado di civiltà, ai diritti civili faticosamente conquistati nel corso di secoli di storia europea. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri media

Nonostante sia stato compiuto da appartenenti alle comunità islamiche locali, la sua responsabilità morale è da ricercarsi in tutti coloro che hanno per mesi sottovalutato il ritorno imponente dell’antisemitismo. (Italia Oggi)

In questa storia il pallone non c’entra: non erano tifosi di squadre di calcio, anzi, i supporter dell’Ajax … Erano olandesi, per lo più immigrati di seconda o terza generazione dai nomi arabi, come racconta l’elenco dei fermati della polizia olandese. (la Repubblica)

A due giorni dai disordini di Amsterdam, gran parte dei 3mila sostenitori del Maccabi Tel Aviv ha lasciato i Paesi bassi mentre in Olanda la vicenda che ha fatto gridare al pogrom i governi di mezzo mondo si è chiusa con un bilancio relativamente esiguo: cinque feriti tra i tifosi israeliani, subito dimessi, e 64 attivisti pro Palestina arrestati, con la custodia cautelare confermata solo per quattro. (il manifesto)

"Richiesta di passaporti, calci allo stomaco, pugni e insulti". Il racconto choc del tifoso di Tel Aviv

Lo ha annunciato il ministro della Giustizia David van Weel in una lettera al Parlamento: "Identificare ogni sospettato è la priorità assoluta" (LAPRESSE)

MILANO. Bisogna agire ora, non domani". (La Stampa)

La notte dell'orrore di Amsterdam non potrà passare in sordina. Invece eccoci di nuovo, nel 2024, a raccontare di una vera e propria caccia all'ebreo, di nuovo, degli agguati e delle umiliazioni inferte a un gruppo di persone sono perché ebree. (il Giornale)