“Musk ha ragione, toghe rosse andatevene”: striscioni dei Patrioti neofascisti sui tribunali toscani
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“Elon Musk ha ragione, toghe rosse andatevene!". Quattro inquietanti striscioni sono apparsi nelle ultime due notti davanti alle sedi di quattro tribunali toscani, Firenze, Lucca, Prato e Pistoia. Sono nuove epifanie di quel pezzo della galassia nera italiana che insieme a CasaPound ha dato vita al corteo non autorizzato di Bologna la scorsa settimana. La rivendicazione È il movimento neofascista… (La Repubblica Firenze.it)
Su altri giornali
Accuse alle “toghe rosse” riprendendo le dichiarazioni di Elon Musk e offese all’integrità del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. (Il Fatto Quotidiano)
Il tutto firmato dai militanti della Rete dei Patrioti, che hanno computo un gesto analogo di fronte ai tribunali di Firenze, Prato e Pistoia. Le foto sono state inviate ai giornali dagli stessi promotori, accompagnate da un testo in cui si inneggia al magnate americano e si invitano il presidente della Repubblica Mattarella e i magistrati a tacere sui temi dell’immigrazione. (LA NAZIONE)
Protagonisti i militanti della “Rete dei patrioti”. – “Elon Musk ha ragione, toghe rosse andatevene!”. (LA NAZIONE)
Il blitz è stato rivendicato dalla Rete dei Patrioti neofascisti, formazione legata a Casa Pound, che in un post scrive: «Elon Musk ha ragione, toghe rosse andatevene!». (Corriere Fiorentino)
"L’esposizione del rancoroso striscione davanti ai tribunali di Firenze, Lucca, Pistoia e Prato è fatto gravissimo, espressione di una intolleranza per i doverosi controlli di legalità che non solo pone seri problemi di sicurezza per i magistrati, ma rappresenta l’ulteriore segnale di un decadimento del costume democratico che deve preoccupare chiunque abbia veramente a cuore la tenuta dell’assetto democratico del nostro paese". (LA NAZIONE)
Così l’associazione di estrema destra, già protagonista del corteo di Bologna dello scorso 9 novembre, si esprime sul caso delle mancate convalide per il trattenimento dei migranti in Albania che aveva portato a un botta e risposta a distanza tra Elon Musk e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (il manifesto)