“Il ddl ora è uno zombie E l’abrogazione totale resta ancora possibile”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

“La legge Calderoli è uno zombie. Resta in piedi, ma è una scatola vuota”. E il peggio potrebbe arrivare col referendum abrogativo, non del tutto superato dalla decisione della Corte costituzionale (ma di questo si occuperà la Cassazione). Michele Ainis, costituzionalista tra i più noti e professore emerito all’Università Roma Tre, premette che per valutazioni … (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Inviato a Perugia. Dichiarandola costituzionalmente legittima ma, di … (Il Fatto Quotidiano)

Ma se i primi ora si trovano in mezzo al guado referendario (si farà oppure no?), i secondi si appoggiano a comprensibilissime ragioni tattiche. Come Luca Zaia, che vede nell’autonomia la rappresentazione più concreta possibile del vecchio sogno leghista della secessione e che, nel 2017, promosse e stravinse in Veneto un referendum proprio su questo. (il manifesto)

Il referendum sull’autonomia differenziata si celebrerà dopo la sentenza della Corte costituzionale di ieri che ne ha cassato i due principi fondanti e ne ha «interpretato» altre norme in senso opposto a quello in cui si stava muovendo il governo? Prima ancora del tema della sua ammissibilità (ancora da parte della Consulta che dovrà pronunciarsi a gennaio) la parola passa ora alla Cassazione, che dovrà dire se residuano nella legge Calderoli altri punti su cui possa essere celebrato il referendum. (il manifesto)

“La Repubblica è una”: La Consulta fa a pezzi la secessione dei ricchi

La Consulta dichiara incostituzionali norme centrali della legge sull’autonomia differenziata. Sui ricorsi di quattro Regioni (Puglia, Toscana, Sardegna e Campania) la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi specifici profili del testo, pur ritenendo non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge. (Avvenire)

«Spetta al Parlamento, nell'esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti derivanti dall'accoglimento di alcune delle questioni sollevate, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge» si legge nella nota della Consulta (Milano Finanza)

La Corte costituzionale ha bocciato pezzi fondamentali della legge sull’Autonomia differenziata, come le norme sui livelli essenziali dei servizi e il Parlamento dovrà riscriverle seguendo le indicazioni dei giudici a cui si erano rivolti le regioni Toscana, Campania, Puglia e Sardegna. (Il Fatto Quotidiano)