Guccini su Jovanotti: "’Gloria’ non è come ’La locomotiva’"
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"Il brano di Tozzi è una canzone che si ascolta volentieri, ma dietro non c’è una storia o qualcosa che si chiama cultura". Parola di Francesco Guccini dopo le dichiarazioni di Jovanotti secondo il quale il brano Gloria di Umberto Tozzi non ha nulla da invidiare alla Locomotiva del Maestrone. "No, non sono d’accordo con Jovanotti" ha risposto il cantautore nella puntata di ’Timeline’, in onda domani alle 14.30 su Rai3 (il Resto del Carlino)
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La stoccata di Francesco Guccini: “Calcutta e Cremonini? Ho sentito parlare di Mannarino” L’intervista completa andrà in onda nella prossima puntata di “Timeline”, prevista domenica 22 dicembre alle 14.30 su Rai 3. (Fanpage.it)
Tutto è iniziato con l’intervista al “Corriere della Sera” dello scorso 26 novembre dove, rispondendo alla domanda di Aldo Cazzullo sui cantautori, Jovanotti aveva sottolineato di non essere convinto della distinzione fra cultura alta e bassa, aggiungendo che «Gloria di Umberto Tozzi non ha nulla da invidiare alla Locomotiva di Guccini» e di preferire «Dalla e Battiato, proprio perché sono molto pop. (Corriere della Sera)
Intervistato da Marco Carrara a "Timeline", che andrà in onda domenica alle 14.30 su Rai3, il cantautore di Pavana ha affermato: “'La locomotiva' è una canzone di andamento popolare, quindi potrebbe facilmente essere presa come canzone popolare, è una canzone semplice, pur nella sua complessità. (Onda Rock)
“Gloria” di Umberto Tozzi non ha nulla da invidiare alla “Locomotiva” di Guccini». È bastato che Jovanotti lanciasse, qualche giorno fa sulle nostre pagine ad Aldo Cazzullo, un apparente innocuo sasso nello stagno altrimenti spesso conformista della musica italiana, dove tutti parlano sempre bene di tutti, perché scoppiasse un putiferio. (Corriere della Sera)
Sembra di essere tornati agli anni ’70, quando imperava la divisione tra cultura alta e intrattenimento pop, quando o eri cantautore o andavi a Sanremo, o facevi pensare o ti piaceva ballare. I famigerati e da questo punto di vista mai rimpianti anni ’70, quelli della rubrica sui Quaderni rossi, “i libri da leggere e quelli da non leggere”. (Liberoquotidiano.it)
Per carità, un dissing senza insulti ed elegante, qua nessuno è la “bitch” di nessuno, ma tant’è. Perché, insomma, noi immaginiamo che Jovanotti di essere coinvolto in un dissing addirittura da Francesco Guccini, manco fossero due rapper della “old school”, nemmeno lui avrebbe potuto prevederlo. (La Stampa)