Francesco Guccini, siluro contro Jovanotti: "No, dietro c'è una cultura"

Francesco Guccini, siluro contro Jovanotti: No, dietro c'è una cultura
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Un inatteso e curioso "scontro" tra pezzi da novanta della musica: Francesco Guccini contro Jovanotti. Ad aprire il caso è stato il secondo, il quale in una recente intervista al Corriere della Sera, aveva di fatto paragonato La locomotiva, iconico brano del cantautore di Modena, a Gloria, cavallo di battaglia di Umberto Tozzi. Jovanotti, per inciso, recentemente a Belve di Francesca Fagnani su Rai 2 ha anche accostato Mozart e Tony Effe. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altre testate

Sembra di essere tornati agli anni ’70, quando imperava la divisione tra cultura alta e intrattenimento pop, quando o eri cantautore o andavi a Sanremo, o facevi pensare o ti piaceva ballare. I famigerati e da questo punto di vista mai rimpianti anni ’70, quelli della rubrica sui Quaderni rossi, “i libri da leggere e quelli da non leggere”. (Liberoquotidiano.it)

"’La Locomotiva’ – sostiene Guccini – è una canzone di andamento popolare, quindi potrebbe facilmente essere presa come canzone popolare, quindi è una canzone semplice. (il Resto del Carlino)

Tutto è iniziato con l’intervista al “Corriere della Sera” dello scorso 26 novembre dove, rispondendo alla domanda di Aldo Cazzullo sui cantautori, Jovanotti aveva sottolineato di non essere convinto della distinzione fra cultura alta e bassa, aggiungendo che «Gloria di Umberto Tozzi non ha nulla da invidiare alla Locomotiva di Guccini» e di preferire «Dalla e Battiato, proprio perché sono molto pop. (Corriere della Sera)

Perché Guccini non ha del tutto ragione quando dice a Jovanotti che «Gloria» non è una canzone «colta»

Così Francesco Guccini ha risposto, a distanza, a quel che aveva detto Jovanotti, secondo cui “Gloria” di Umberto Tozzi non avrebbe nulla da invidiare a “La locomotiva”. «No, non sono d’accordo». (La Repubblica)

Perché, insomma, noi immaginiamo che Jovanotti di essere coinvolto in un dissing addirittura da Francesco Guccini, manco fossero due rapper della “old school”, nemmeno lui avrebbe potuto prevederlo. Per carità, un dissing senza insulti ed elegante, qua nessuno è la “bitch” di nessuno, ma tant’è. (La Stampa)

“Gloria” di Umberto Tozzi non ha nulla da invidiare alla “Locomotiva” di Guccini». È bastato che Jovanotti lanciasse, qualche giorno fa sulle nostre pagine ad Aldo Cazzullo, un apparente innocuo sasso nello stagno altrimenti spesso conformista della musica italiana, dove tutti parlano sempre bene di tutti, perché scoppiasse un putiferio. (Corriere della Sera)