Romania, socialdemocratici vincono le elezioni ma l'estrema destra avanza

Romania, socialdemocratici vincono le elezioni ma l'estrema destra avanza
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LAPRESSE ESTERI

I risultati del voto che si è tenuto domenica A scrutinio quasi concluso, il principale partito di centro-sinistra della Romania, il partito socialdemocratico al governo (PSD), si avvicina alla vittoria con il 22% dei voti delle elezioni parlamentari che si sono tenute domenica 1 dicembre. Al secondo posto segue l’estrema destra dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), con il 18%, mentre al terzo posto si piazza il Partito Nazionale Liberale (PNL), alleato della coalizione del governo socialdemocratico uscente, con il 13%. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri giornali

Se si sommano i voti di altre due formazioni minori, poi, l’estrema destra sale al 31%: un rumeno su tre quindi si schiera sul quel fronte politico, mentre nelle precedenti elezioni era meno di uno su dieci. (RSI Radiotelevisione svizzera)

BUCAREST – Oggi la Romania torna alle urne per le elezioni parlamentari. Le previsioni indicano una vittoria dell'estrema destra che dovrebbe trarre vantaggio dal primo turno delle presidenziali dove un candidato indipendente di estrema destra è emerso da una relativa oscurità per diventare il favorito. (la Repubblica)

Călin Georgescu, candidato ultranazionalista alla presidenza della Romania, sta catalizzando l’attenzione con una campagna che promette di rendere il Paese autosufficiente e di liberarlo dall’influenza delle grandi multinazionali. (Start Magazine)

In Romania cresce l’estrema destra. L’affluenza peserà su Georgescu

Stando ai primi dati redatti dall’Istituto demoscopico Curs, alle spalle dell’AUR si collocherebbero il Partito liberale (PNL) e l’Unione Salvate la Romania (URS, centrodestra) entrambi dati al 15,5%. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Di Euronews PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Il Psd resta il primo partito col 22%, ma l’estrema destra avanza a grandi falcate dimostrando che il risultato del primo turno delle presidenziali non è stato casuale. (il manifesto)