Romania: dalle elezioni un altro schiaffo alla politica della sinistra e di Bruxelles
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Perfino uno degli stati che è fra i maggiori fruitori dei contributi europei si sta stancando e comincia a votare in altra direzione. Premessa sulle elezioni presidenziali: nonostante quello che hanno scritto alcuni media, la Corte Costituzionale ha convalidato le elezioni presidenziali tenute al primo turno. La richiesta di annullamento delle elezioni per la carica di Presidente della Romania al primo turno di votazioni del 24 novembre 2024, formulata da Cristian Vasile Terheș, è stata rigettata in quanto infondata. (Scenari Economici)
La notizia riportata su altre testate
Il voto arriva una settimana dopo che il candidato di estrema destra, populista e filorusso Calin Georgescu ha ottenuto domenica scorsa uno strepitoso vantaggio nel primo turno delle elezioni presidenziali. (La Stampa)
(LaPresse/AP) Romania oggi al voto per le elezioni parlamentari, in attesa del ballottaggio per le presidenziali in programma l'8 dicembre tra il sovranista Calin Georgescu e la liberale Elena Lasconi, e della decisione sul riconteggio dei voti chiesta dalla Corte costituzionale (Il Sole 24 ORE)
La riscossa, per il partito che guida la coalizione di governo uscente arriva ad appena una settimana dall’esclusione a sorpresa dal ballottaggio delle presidenziali, mentre solo oggi i rumeni scopriranno se la Corte Costituzionale disporrà la ripetizione del primo turno della consultazione che, tenutosi il 24 novembre scorso, fotografò l’affermazione a sorpresa di un esponente poco conosciuto dell’ultradestra filo-russa e anti-establishment. (ilmessaggero.it)
Lo studio ha ottenuto la sospensione cautelare delle circolari con cui il MIT, nel settembre 2023, aveva imposto una serie di oneri aggiuntivi per i porta carichi automobilistici che, tuttavia, erano limitati ai soli cittadini Italiani, in evidente ottica discriminatoria con gli altri appartenenti all’UE. (Il Giornale d'Italia)
Lo scenario più catastrofico – una vittoria dell’estrema destra anche nelle elezioni parlamentari rumene, dopo l’incredibile successo del candidato di estrema destra, arrivato a sorpresa al ballottaggio nel primo turno delle presidenziali – è stato per ora evitato, ma in Romania si assiste ormai a un esperimento drammatico, dal quale dipendono parecchie cose non solo in quella fetta di terra che rappresenta un decisivo confine sud orientale dei paesi Nato e dell’Unione europea, con accanto la Moldavia (già preda delle piene interferenze russe), e a duecento chilometri appena Odessa e la guerra in Ucraina. (La Stampa)
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