Gaza, 30 morti in attacco israeliano contro una scuola

Gaza, 30 morti in attacco israeliano contro una scuola
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La Stampa ESTERI

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha reso noto che le vittime dell'attacco israeliano contro una scuola, nella Striscia di Gaza, sono 30. Secondo un precedente bilancio le vittime, tra queste donne e bambini, erano «almeno 24». «Poco fa, l'attacco alla scuola di Khadija, che ospitava un'unità medica da campo, nell'area di Deir el-Balah, ha provocato 30 vittime e più di 100 feriti», ha dichiarato il ministero della Sanità in un comunicato. (La Stampa)

Su altri giornali

Secondo il ministero della Sanità palestinese si “è trattato di un attacco a un ospedale da campo” che si trova accanto “alla scuola colpita”. C’è anche un bambino tra gli almeno 30 morti del raid israeliano su una scuola di Deir al-Balah al centro di Gaza che ospitava diversi sfollati. (Il Fatto Quotidiano)

Khan Youni, 27 lug. - Migliaia di palestinesi fuggono da Khan Younis dopo che l'esercito israeliano ha dato nuovi ordini di evacuazioni nel sud della Striscia di Gaza, dove decine di migliaia di palestinesi sono già sfollati da diversi giorni per sfuggire ai bombardamenti. (Il Sole 24 ORE)

(Adnkronos) – Hamas non indietreggia e insiste sulle ultime richieste contenute nell’ultima proposta di accordo presentata ai mediatori, in particolare sul fatto che ci debba essere un ritiro completo delle Forze di difesa israeliane (Idf) dalla Striscia di Gaza per la liberazione di tutti gli ostaggi. (OglioPoNews)

Bombe su una scuola a Gaza, almeno 30 uccisi. È successo 200 volte

Invitiamo la comunità internazionale e le Nazioni Unite a rompere la politica del silenzio e ad adottare misure per costringere l'occupazione a porre fine ai suoi crimini». (Corriere del Ticino)

Hamas resta ferma sulle stesse richieste riportate nell'ultima proposta d’accordo per un cessate il fuoco a Gaza, presentata al gruppo islamista dai mediatori di Stati Uniti, Egitto e Qatar e da loro accettata lo scorso 6 maggio 2024. (Il Giornale d'Italia)

È il racconto di una donna, Umm Ahmed Fayed, all’agenzia Middle East Eye. Umm Ahmed si era allontanata, era andata a preparare del cibo in una tenda: la scuola veniva usata per dormire, per rendere un po’ meno opprimente il caldo estivo. (il manifesto)