Le contraddizioni del governo Meloni vengono al pettine in Europa. Indebolendo l'Italia (di E. Vito)
![Le contraddizioni del governo Meloni vengono al pettine in Europa. Indebolendo l'Italia (di E. Vito)](https://q6.informazione.it/pics/20b1ae4e-add4-49d3-8bc6-1aeb1cf1d655.jpg?w=460&h=260&scale=both)
È stata, questa, la settimana in cui un po’ di nodi sono venuti al pettine. Quello, dopo le nomine europee, del governo guidato da Giorgia Meloni e quello di Forza Italia, dopo l’intervista di Marina Berlusconi. Partiamo dal governo. C’è stata un po’ di ingenerosità nei confronti di Meloni nel dire che a Bruxelles ha privilegiato il ruolo di presidente dei Conservatori europei rispetto a quello di presidente del Consiglio italiano. (L'HuffPost)
Su altri giornali
«Come diceva Chirac: non c’è Europa senza Italia. E allora perché la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è astenuta?», ha detto Prodi in un’intervista a Class Cnbc (Milano Finanza)
Non si può far finta che niente sia successo nelle urne e non si può escludere uno dei soci fondatori dell’Unione Europea, qual è l’Italia; tanto più ora che frana l’asse franco-tedesco su cui ha retto per anni il consorzio europeo. (Marcello Veneziani)
Da quando si è insediata a palazzo Chigi, la leader ex sovranista ha scommesso tutto proprio sull’Europa. Non è la sconfitta in un classico braccio di ferro per una postazione di rilievo ma la defaillance di una strategia politica perseguita metodicamente per quasi due anni e che appena poche settimane fa, dopo il successo del G7, la premier italiana dava per quasi già vinta. (Il Dubbio)
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Era convinta di poter riapplicare l’antica teoria dei due forni di democristiana memoria, convinta di poter scegliere all’ultimo quale sponda fosse la più conveniente. Invece è rimasta lì solinga nel mezzo Breve disamina dei risultati politici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo le elezioni europee che a suo dire avrebbero dovuto essere la conferma della sua leadership. (left)
Dall’altra parte c’è Lorenzo Castellani, politologo, editorialista e docente di Storia delle Istituzioni Politiche alla Luiss. Fra gli (Secolo d'Italia)
Il primo tempo si è chiuso con l’Italia isolata nel Consiglio Ue, che riunisce i capi di Stato e di governo: Giorgia Meloni ha votato contro due dei nomi proposti per gli incarichi di vertice europei e s’è astenuta sulla nomina di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione. (Il Fatto Quotidiano)