Trump al ministero di Giustizia: “Chiederò conto a coloro che mi hanno perseguitato”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Sky Tg24 ESTERI

In un discorso al ministero della Giustizia, Trump ha promesso di chiedere conto a chi lo ha "perseguitato" durante i suoi anni lontano dal potere, accusando l'amministrazione Biden di corruzione. Ha anche attaccato i media, definendoli "illegali" e "corrotti”. Inoltre, ha annunciato l'intenzione di fermare la costruzione di una nuova sede dell'Fbi in Maryland In un raro discorso politico al ministero di Giustizia, il presidente statunitense Donald Trump ha promesso che cercherà di chiedere conto della loro responsabilità a coloro che lo hanno "perseguitato" durante i suoi anni lontano dal potere. (Sky Tg24 )

Su altre fonti

Per poi concludere che si tratta di gente malvagia che merita la galera. I giudici che hanno portato avanti i procedimenti li definisce squilibrati. (Corriere della Sera)

Le testate citate sono Cnn e Msnbc, ma i bersagli del presidente sono molti di più. “Ciò che fanno è illegale”, ha tuonato. E con i nuovi tagli colpisce l’agenzia che supervisiona VoA e altre emittenti finanziate nel mondo (Primaonline)

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump attacca i media nemici che definisce "illegali", in un intervento al vetriolo al Dipartimento di Giustizia davanti a pubblici ministeri e agenti delle forze dell'ordine. (il Dolomiti)

“Corrotti” e “illegali”. Così il presidente statunitense Donald Trump ha definito alcuni organi di stampa americani, durante il suo discorso al Dipartimento di Giustizia. (Sky Tg24 )

Lo ha detto proprio Trump, venerdì, parlando ai funzionari e dirigenti del dipartimento della Giustizia. I giornali che scrivono soprattutto "cose brutte" sul presidente Trump dovrebbero essere "illegali", perché sono "estensioni politiche del partito Democratico e sono corrotti". (Fanpage.it)

Roma, 15 mar. - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump attacca i media nemici che definisce "illegali", in un intervento al vetriolo al Dipartimento di Giustizia davanti a pubblici ministeri e agenti delle forze dell'ordine. (Il Sole 24 ORE)