Terzo sfregio contro i soldati dell’Unifil: ferito un soldato dell'Onu

Terzo sfregio contro i soldati dell’Unifil: ferito un soldato dell'Onu
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Avvenire INTERNO

Reuters La battaglia, attorno alla basi dei peacekeeper Onu nel Sud del Libano, continua. E non si fermano nemmeno gli attacchi contro gli uomini della missione delle Nazioni Unite: un quinto soldato del contingente Unifil è stato ferito «da colpi di arma da fuoco» nel quartier generale a Naqura. È indonesiano, come gli altri due militari feriti tre giorni fa. L’incidente, precisa un comunicato della missione Onu, è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato quando un soldato «che si trovava nel quartier generale di Naqura è stato colpito da colpi di arma da fuoco a causa di un’attività militare che si svolgeva nelle vicinanze» dell’insediamento. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

Con Emmanuel Macron e Pedro Sanchez abbiamo deciso di stilare una dichiarazione comune”. “Torno a condannare quanto accaduto contro il contingente Unifil da parte dell’esercito israeliano. (Il Fatto Quotidiano)

Gli organi di stampa hanno dato ampio risalto al fatto che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) abbiano aperto il fuoco contro posizioni UNIFIL. Ampio risalto è stato dato anche alle ferme e indignate reazioni dei ministri italiani nonché al fatto che, per una volta tanto concordi, i governi delle tre principali nazioni contributrici (Francia, Italia e Spagna) hanno formulato forti e vibranti proteste. (Difesa Online)

Buongiorno. (Corriere della Sera)

IL VIDEO. Libano, Tenenti (Unifil): importante che sventoli la bandiera Onu

Forse scaramantica. L’eco dei combattimenti però si sente eccome, soprattutto a Naqoura, dove i colpi di rimbalzo a metà pomeriggio fanno un altro ferito, di nuovo tra i militari indonesiani. (ilmessaggero.it)

BEIRUT. L’Unifil resiste, anche se deve registrare il suo quinto ferito in pochi giorni, e danni sempre più gravi alle sue strutture. (La Stampa)

Il portavoce della missione di peacekeeping in Libabo Onu Andrea Tenenti (UNIFIL), ha dichiarato durante un'intervista a Baabda, a est di Beirut, che "è importante che la bandiera delle Nazioni Unite continui a sventolare alta in questa regione", dopo che l'esercito israeliano ha chiesto ai soldati della missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Libano di ritirarsi cinque chilometri più a nord, in territorio libanese. (il Dolomiti)