Open, tutti prosciolti. E Renzi cita Berlusconi
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Cinque anni e diverse tonnellate di polemiche dopo le prime perquisizioni, la gup di Firenze Sara Farini ha avuto bisogno di appena tre righe per chiudere il caso Open e prosciogliere Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Marco Carrai e altri sette, tutti indagati a vario titolo per traffico d’influenze, corruzione, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. «Gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna», è la formula usata dalla gup in ossequio al filtro processuale introdotto dalla riforma Cartabia. (il manifesto)
Ne parlano anche altri media
“Non luogo a procedere nei confronti degli imputati, in quanto gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”. (Il Fatto Quotidiano)
ROMA Il nodo da sciogliere, per sostenere il processo, era principalmente uno: stabilire se Open fosse una fondazione politica, oppure una fondazione di partito, un’articolazione del Pd e, in particolare, della corrente renziana. (ilmessaggero.it)
Perché questo non è stato soltanto un processo. Ma in quello che era diventato anche un braccio di ferro tra il principale imputato, Matteo Renzi, e il principale accusatore, il pm della procura di Firenze, Luca Turco, è il leader di Italia viva a spuntarla. (LA NAZIONE)
Il leader di Italia Viva dopo il proscioglimento per Open: avevamo il 6%, poi è arrivata l'inchiesta (Open)
Lotti: "Mai infranto la legge, mai avvantaggiato qualcuno. Ora lo dice una sentenza" Per l'inchiesta sulla fondazione Open sono stati prosciolti Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e tutti gli altri 9 indagati, tra i quali l'empolese ed ex ministro Luca Lotti, l'imprenditore Marco Carrai e l'avvocato Alberto Bianchi. (gonews)
Non ci sono reati per lei nella vicenda della Fondazione Open. Ciò detto, i fatti restano. (Il Fatto Quotidiano)