"Chiunque vinca, lavori per unire di più un Paese molto diviso"
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"Chiunque sarà il nuovo presidente, dovrà lavorare per unire di più il Paese". L’americano Brett Morgan, tecnico delle Aquile di football americano, da ottobre si trova a Ferrara per preparare al meglio la squadra al ritorno nella massima serie. Morgan, 41 anni, proviene da Jacksonville, in Florida, e anche lui come tanti americani all’estero voterà per ‘corrispondenza’. A lui abbiamo chiesto come le vivrà queste elezioni. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altre testate
Le campagne votano per i Repubblicani per il loro attaccamento a valori conservatori, tradizionali e per la maggiore dipendenza da settori come l’agricoltura e le piccole imprese. Gli abitanti delle città hanno votato in maggioranza per Harris (60%), mentre più ci si avvicina alle zone rurali, più gli elettori hanno preferito Trump (64%). (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Degli americani conosciamo tutto, così pensiamo. Chi ha la fortuna e la possibilità di fare uno viaggio negli States, vivrà una strana sensazione di déjà vu: ogni cosa ci sembra già vista, già nota, già vissuta. (LaC news24)
Nel suo comizio di chiusura della sua campagna elettorale, un comizio caratterizzato da diverse uscite razziste e allusioni violente, Donald Trump ha parlato anche dell’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. (Fanpage.it)
Il groviglio di contraddizioni è troppo intricato. Se vai negli Stati Uniti puoi fare... (Virgilio)
Commenti di questo tenore affollano oggi le pagine social di chi mai e poi mai avrebbe immaginato di vedere Donald Trump venire eletto per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti. Un uomo che è stato processato per aver cercato di sovvertire i risultati delle scorse elezioni, che rilancia teorie complottiste e folli illazioni su immigrati e minoranze, ma soprattutto un uomo esplicitamente maschilista, pluri-accusato di molestie sessuali, un predatore dichiarato che ha fatto sì che il diritto all’aborto venisse abrogato. (la Repubblica)
La notte del voto americano è ancora in corso, si profila un risultato in favore dell’ex-presidente repubblicano Trump, ma non ci sono ancora vere certezze. Prima di tutto, la società statunitense, già fortemente divisa da anni, è arrivata ora proprio spaccata in due: l’incertezza che ha regnato fino all’ultimo è tale che, chiunque dei due candidati, si imponga sarà una vittoria di mezza America sull’altra metà, favorita comunque da un sistema elettorale arcaico ma difficile se non impossibile da modificare, dove a decidere non è la maggioranza assoluta dei votanti ma quella di alcuni stati. (La Nuova Venezia)