Elezioni Usa, America spaccata in due. Il politologo Jones: fratture profonde. “Ma il pericolo vero è la violenza”

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– A notte inoltrata l’unico dato certo sull’esito delle elezioni presidenziali statunitensi è l’incertezza. Attesa e manifesta in un Paese in bilico fra la possibilità storica di far entrare la prima donna alla Casa Bianca e quella di rimettere il bastone del comando in mano a chi sepellisce i resti della Guerra fredda sotto una malcelata e controversa cordialità con la democratura di Vladimir Putin (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre testate

La notte del voto americano è ancora in corso, si profila un risultato in favore dell’ex-presidente repubblicano Trump, ma non ci sono ancora vere certezze. È però sicuramente già possibile trarre alcune prime valutazioni da come queste elezioni, che sono valide chiunque, alla fine, vinca. (La Nuova Venezia)

Questo appuntamento annuo si è tenuto come sempre, la prima domenica di novembre. Ogni quattro anni coincide con una nostra elezione presidenziale. (Corriere della Sera)

Queste due parole sono in qualche modo un riassunto conciso ma accurato di ciò che penso e sento riguardo a queste elezioni—e di ciò che è in gioco in queste elezioni. La frase è il titolo di un libro che ho letto quando ero ventenne, “O America”, di Luigi Barzini (il libro che, by the way, dà il nome a questa rubrica su Atlantico Quotidiano). (Nicola Porro)

Due visioni del tempo

Da cittadino americano, essendo in questi giorni ancora in Italia, il suo dovere in vista delle elezioni presidenziali Usa lo ha già svolto. Perché l’America è sempre l’America". (il Resto del Carlino)

Voto equilibrato e conteso. Ma al di là del risultato, per la cui ufficialità bisognerà attendere, la divisione in due dell'elettorato e quindi del Paese è evidente e sarà un problema per chi si insedierà alla Casa Bianca (Italia Oggi)

Di tutte le manifestazioni della frattura americana, ce n’è forse una che le rappresenta tutte, ed è quella che riguarda la visione del tempo. La maggioranza degli statunitensi che hanno votato per Trump ritengono che i giorni migliori dell’America siano nel passato (66%), chi ha votato per Harris pensa invece che quei giorni debbano ancora venire (60%). (QUOTIDIANO NAZIONALE)