Luigi Pagano, ex direttore del carcere di San Vittore per 15 anni: “Le prigioni scoppiano, sono una polveriera. La politica è assente”

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IL GIORNO INTERNO

Di Andrea Gianni Milano, 29 luglio 2024 – “Le carceri sono polveriere, pronte a esplodere alla minima scintilla. Gli spazi per intervenire ci sarebbero, quello che manca è la volontà politica”. Luigi Pagano ha trascorso la sua vita professionale nel sistema carcerario. Entrato nell’amministrazione penitenziaria nel 1979, ha diretto diversi istituti fra cui, per 15 anni, San Vittore, uno dei penitenziari italiani con il peggior tasso di sovraffollamento. (IL GIORNO)

Su altri media

Si contano almeno 56 suicidi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno, a cui andrebbero sommati i due suicidi avvenuti nei Cpr, i centri per il rimpatrio. Ma tantissimi sono i tentati suicidi, sventati solo all’ultimo istante. (La Stampa)

«Devo andare in bagno ma è occupato, altri 15 sono in fila davanti a me. Purtroppo per lui, e per noi, non fa in tempo a dire che gli occorre con urgenza il bagno. (La Repubblica)

Ciambriello: "Sistema carcerario al collasso, è emergenza umanitaria" Convocato incontro urgente con il ministro Nordio (Ottopagine)

Così la criminalità aizza la rivolta nelle carceri

Uno dei tanti ricorsi si conclude con queste cinque parole. Lo ha presentato un recluso di San Vittore che punta il dito su due aspetti: un’organizzazione penitenziaria che di fatto lo costringe a stare dietro le sbarre per la maggior parte della giornata, vista l’impossibilità di svolgere attività alternative; e un sovraffollamento tale che in cell… (La Repubblica)

Il prezzo più alto di questa situazione è quello dei suicidi dietro le sbarre, un’emergenza nell’emergenza, arrivati alla insostenibile soglia (se si può parlare di sostenibilità, in un conto così necessariamente cinico) di 58 casi da inizio anno, punta di un iceberg fatto soprattutto di povertà estrema, dipendenze, disturbi psichiatrici, il tutto ben mischiato e gettato senza troppi pensieri dentro i muri di cinta dei nostri istituti. (L'Eco di Bergamo)

E se fosse la mafia a soffiare sul fuoco delle carceri? Se è vero, come dicono i sindacati della polizia penitenziaria, che le prigioni italiane sono una «polveriera pronta ad esplodere» è senza dubbio colpa delle condizioni disastrose in cui si vive al loro interno. (il Giornale)