Scontri studenti-polizia a Torino, il Viminale e la scelta del contenimento in piazza per evitare nuove Pisa
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Il gesto della P38, la protesta pro Palestina, quella contro il nuovo decreto Sicurezza. Le manette, i manichini di ministri esposti a testa in giù e dati alle fiamme. La piazza, quella degli studenti, anche giovanissimi, non solo degli antagonisti, che torna a simboli, slogan e atteggiamenti degli anni Settanta. Uno scenario che preoccupa il Viminale che ancora una volta nelle ultime settimane conta agenti feriti e veicoli danneggiati al termine di manifestazioni in tutta Italia (Corriere Roma)
Se ne è parlato anche su altri media
Benedetta Perego Illustre Direttore Feltri, (il Giornale)
Ancora agenti feriti. Soprattutto a Torino, dove 20 agenti sono stati costretti ad andare al pronto soccorso. (Nicola Porro)
No Meloni day, scontri a Torino tra manifestanti e polizia Meloni contro chi «protegge e giustifica violenze» La politica, e in primis la presidente del consiglio, non è rimasta in silenzio a guardare le immagini degli scontri. (ilmattino.it)
Le foto dei ministri e del presidente del Consiglio sono state portate in corteo con le scritte «complice del genocidio», oltre che imbrattate di vernice rossa a simboleggiare il sangue. Questo è uno degli slogan scanditi dai manifestanti del «No Meloni Day» atto II. (il Giornale)
Studenti in piazza, tra proteste e derive pericolose. L’appello di Valeria Fedeli per una scuola che formi al pensiero critico: “Così si ferma la violenza” Di Dalle piazze si leva un grido di dissenso contro il governo, ma le rivendicazioni per una scuola pubblica e accessibile, per il benessere psicologico e per una reale partecipazione studentesca, rischiano di essere soffocate da episodi di violenza e intolleranza. (Orizzonte Scuola)
Ieri siamo stati i primi a scoprire e a denunciare quella norma vergognosa con la quale Fratelli d'Italia intende regalare soldi esclusivamente a chi manda i figli alle scuole private - denunciano esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione cultura alla Camera e al Senato - Il tutto mentre sull'altro piatto della bilancia si taglia indiscriminatamente sui posti in organico e su altre voci vitali per la scuola pubblica. (Corriere Roma)