IL VIDEO. Caos in Siria, fuga da Aleppo: Assad cerca il sostegno degli alleati
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Roma, 2 dic. Il presidente siriano Bashar al Assad ha cercato il sostegno dei suoi alleati dopo aver perso il controllo di Aleppo, la seconda città della Siria, durante un'offensiva ribelle che ha provocato oltre 400 morti, secondo i dati dell'Osservatorio siriano per i diritti umani.È la prima volta dall'inizio della guerra in Siria nel 2011 che il governo, alleato di Iran e Russia, perde completamente il controllo della città del Nord, una battuta d'arresto inflitta da una coalizione di gruppi ribelli dominata dagli islamici. (il Dolomiti)
Ne parlano anche altre fonti
Caos in Siria, fuga da Aleppo: Assad cerca il sostegno degli alleati Roma, 2 dic. È la prima volta dall'inizio della guerra in Siria nel 2011 che il governo, alleato di Iran e Russia, perde completamente il controllo della città del Nord, una battuta d'arresto inflitta da una coalizione di gruppi ribelli dominata dagli islamici. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Torna a Damasco il presidente Bashar Assad, «scortato» dalla visita dell’alleato iraniano dopo l’ingresso dei ribelli ad Aleppo e tornano in azione i cacciabombardieri russi. Ma la crisi siriana, forse la più dura che il regime sta affrontando dal 2011, sembra tutt’altro che risolta. (Corriere della Sera)
La Casa Bianca ha imputato la conquista della città siriana di Aleppo da parte dei gruppi ribelli a maggioranza islamica alla "dipendenza" del regime di Bashar al-Assad da Russia e Iran. (la Repubblica)
Nell’intricata crisi siriana avrebbero fatto irruzione anche gli Stati Uniti: nella tarda serata del primo dicembre, infatti, caccia americani avrebbero colpito postazioni e veicoli delle milizie sciite irachene e filoiraniane che si stavano dirigendo verso Damasco per sostenere il regime di Bashar al-Assad, dopo l’offensiva dei ribelli che partita da Idlib ha portato alla presa di Aleppo (Lettera43)
Ognuno vuole contare di più e il presidente fa il pendolo cercando di ottenere di più da sponsor impegnati su mille fronti. L’Iran considera il Paese come uno dei perni di un sistema che unisce il proprio territorio al Mediterraneo attraverso un «corridoio» che attraversa Iraq e Libano. (Corriere della Sera)
E i media non diffondono alcuna immagine di Assad assieme al ministro iraniano o col presidente Putin. Il sito dell'agenzia di notizie governativa Sana non è funzionante. (Il Messaggero Veneto)