Volkswagen: salvare le fabbriche con la settimana corta
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Continuano le trattative tra Volkswagen e i sindacati per scongiurare la chiusura di fabbriche in Germania e una pioggia di licenziamenti. Secondo quanto riportano i media locali, IG Metall, l'unione dei metalmeccanici, ha chiesto di trovare un accordo prima di Natale, minacciando la ripresa degli scioperi a gennaio se questo non dovesse accadere. I dipendenti del gruppo di Wolfsburg sono stati protagonisti di due agitazioni nell'arco dell'ultimo mese, per protestare contro i tagli agli stipendi e alla capacità produttiva, oltre alla potenziale chiusura di tre impianti in Germania, un eventualità senza precedenti nella storia del colosso tedesco. (Automoto.it)
Su altre fonti
Saranno eliminati 35 mila posti di lavoro entro il 2030, senza licenziamenti, grazie a incentivi all'esodo e pensionamenti anticipati. E i lavoratori diranno addio a diversi bonus (Milano Finanza)
Ma l'intesa ha un prezzo molto salato: ci saranno esuberi per 35mila posti sui 300mila totali nei siti del Paese. In extremis Volkswagen e i rappresentanti dei lavoratori - con non poche spinte dal governo di Berlino - evitano la chiusura di tre stabilimenti in Germania, annunciati a ottobre dal colosso che controlla i marchi Audi, Seat e Skoda. (ilmessaggero.it)
Dopo diversi round di negoziati e una serie di scioperi che hanno interessato tutti gli stabilimenti tedeschi, Volkswagen e il sindacato Ig Metall hanno raggiunto un accordo. (Lettera43)
Dopo oltre 70 ore di negoziati, il sindacato Ig Metall ha raggiunto un accordo con Volkswagen (Vw). In un comunicato stampa, il sindacato ha scritto che l'intesa consentirà di investire in modo sostenibile nel futuro della casa automobilistica e allo stesso tempo di creare prospettive per i lavoratori e le loro famiglie. (Euronews Italiano)
L’accordo, che mira a far risparmiare a VW due miliardi di euro sui costi del lavoro, evita la chiusura totale degli stabilimenti ma comporta importanti ristrutturazioni e sacrifici da entrambe le parti. (Scenari Economici)
L'intesa, definita un “miracolo di Natale” dai leader sindacali, è arrivata dopo 70 ore di trattative e prevede una profonda ristrutturazione dell'azienda, con oltre 35.000 posti di lavoro destinati a scomparire nei prossimi anni. (AlVolante)