Dal contrasto al ddl (in)Sicurezza nasce la vera opposizione al governo Meloni
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un enorme e combattivo corteo ha percorso sabato 14 dicembre le vie di Roma. Era stato convocato da centinaia di associazioni, centri sociali, branche sindacali per protestare contro il disegno di legge 1660, impropriamente intitolato alla “sicurezza” che il governo Meloni intende far approvare da un Parlamento nel quale, al contrario che nel Paese, detiene una comoda maggioranza. Fra i tanti interessanti interventi che si sono succeduti in itinere sul camion che precedeva il corteo, il più bello e significativo è stato quello di Adelmo Cervi, uno dei più importanti detentori della memoria storica dell’antifascismo che costituisce il vero patrimonio comune del popolo italiano, i cui figli migliori insorsero, ottant’anni fa circa contro gli occupanti tedeschi e i loro servi repubblicani, esercitando il loro diritto alla resistenza armata che a norma del diritto internazionale spetta sempre ai popoli oppressi (vedi oggi i Palestinesi contro il regime genocida israeliano e i Kurdi contro i jihadisti alimentati e manovrati e armati da Erdogan). (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
Sono oltre duecento le realtà che, da ogni regione del Paese, scendono oggi in piazza a Roma per manifestare contro il ddl Sicurezza. L’appuntamento è per le 14 a piazzale del Verano, dove sono attese circa 25mila persone. (la Repubblica)
E già si capisce la postura della piazza. ROMA — Il primo colpo d’occhio su piazzale del Verano è la gigantografia di Meloni che bacia in bocca Mussolini. (la Repubblica)
È felice di esserne parte: “Oggi era importante partecipare, fare numero, dare un segnale. Da cittadino … (Il Fatto Quotidiano)
Sono oltre 200 le realtà, tra associazioni, sindacati e movimenti, che sono scese in piazza a Roma per protestare contro il Ddl Sicurezza. Ad aprire il corteo un cartello che mostra il bacio tra Meloni e Mussolini e uno striscione con la scritta “A pieno regime contro il Ddl paura“. (Il Fatto Quotidiano)
Si chiama “decreto sicurezza”, ma la sicurezza la tolgono a chi vuole scendere in piazza e manifestare il suo pensiero. È felice di esserne parte: “Oggi era importante partecipare, fare numero, dare un segnale. (Il Fatto Quotidiano)
Fin da settembre, come CGIL e FLC, ci siamo mobilitati durante il cammino di discussione parlamentare del ddl Sicurezza, già approvato alla Camera e ora approdato al Senato. (FLC CGIL)