Roberto e Margherita: chi sono le vittime del crollo di Scampia

Sono tutte appartenenti alla stessa famiglia le persone coinvolte nella tragedia avvenuta ieri sera nel rione Scampia di Napoli dove a causa del crollo di un ballatoio nella «Vela Celeste» sono deceduti un uomo e una donna e altre tredici persone sono rimaste ferite, tra cui due bambini di appena 2 anni che adesso si trovano in rianimazione. Le vittime della tragedia sono Roberto Abbruzzo, 29 anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, 35 anni, morta in nottata dopo essere stata portata in ospedale. (La Stampa)

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Il cedimento di un ballatoio di collegamento nella Vela Celeste nel quartiere di Scampia, a Napoli, ha causato due morti e 13 feriti. Il crollo si è verificato al terzo piano dello stabile, ma ha coinvolto anche i piani inferiori. (LAPRESSE)

Coinvolti anche 7 bimbi, tutti ricoverati in codice rosso. Sono tutte appartenenti alla stessa famiglia le persone coinvolte nella tragedia avvenuta ieri sera nel rione napoletano. (Sky Tg24 )

Crollo nella notte alla Vela Celeste di Scampia a Napoli. A cedere è stato un ballatoio del terzo piano, che ha coinvolto nella caduta i ballatoi del secondo e del primo piano. Diverse le persone travolte. (Adnkronos)

"Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vela Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso ed insieme al Prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione. (Comune di Napoli)

– È salito a due morti e 13 feriti il bilancio della tragedia di Scampia, tra le persone trasportate d’urgenza in ospedale ci sono anche sette bambini, alcuni dei quali in condizioni serie. Il crollo è avvenuto alla Vela Celeste nel quartiere napoletano, intorno alle 22,30 di ieri. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Le vittime decedute sono Roberto Abbruzzo, di 29 anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, di 35 anni, deceduta nella notte a causa di un arresto cardiocircolatorio dovuto ai gravi traumi subiti. (Il Fatto Vesuviano)