UNIFIL: forte irritazione dell’Italia, Meloni: ‘Nessuna pressione sull’Onu in favore di Israele’

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OnuItalia INTERNO

OBRE – Gli ultimi sviluppi della guerra in Medio Oriente e la condotta bellica scelta da Israele soprattutto nei confronti dell’UNIFIL, stanno irritando molte cancellerie e questa volta la reazione italiana è stata più dura del solito. L’Italia, che contribuisce con 1200 unita’ alla missione Unifil, ha espresso una ferma condanna. In una telefonata tra la premier Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu, la presidente del consiglio italiana ha definito ”inaccettabili” gli attacchi dell’Idf contro i peacekeeper, riaffermando il ruolo cruciale di Unifil nel mantenimento della stabilità lungo la Linea Blu, il confine tracciato tra Libano e Israele al termine del conflitto del 2006 (OnuItalia)

Ne parlano anche altre testate

Medio Oriente, Meloni: “Inaccettabile l’attacco a Unifil, Israele non ha giustificazioni”. E pensa di andare in Libano ROMA – “Voglio condividere la preoccupazione per l’escalation in Libano, sono sinceramente preoccupata di quanto sta accadendo in Libano, nonostante gli sforzi nostri e dei nostri alleati. (Dire)

Unifil ha fallito: non ha impedito il riarmo di Hezbollah Anziché accusare Israele, il governo italiano dovrebbe porre con forza, in Europa e all’Onu, la questione del fallimento di Unifil, il suo ruolo, il suo mandato e la sua collocazione L’Unifil ha fallito la sua missione. (israele.net)

La comunità internazionale, con diversi acce… Lo ha fatto ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu, lo fa oggi il ministro Eli Cohen secondo cui i caschi blu "non garantiscono l'applicazione delle risoluzioni Onu" e oltretutto fungono da "scudo per Hezbollah". (L'HuffPost)

Giorgio Battisti: "Unifil ha fallito in Libano per le scelte dell'Onu, ma l'atto ostile di Israele è grave" (di N. Boffa)

La guerra diventa di ora in ora più una inutile caccia all’uomo e all’organizzazione, ovunque essi si nascondano e senza preoccuparsi dei civili coinvolti in questa spirale di violenza. E non basta, perché ai 4 morti, ai 40 feriti, alle tende in fiamme si aggiungono le 10 vittime e i 30 feriti di un altro attacco, questa volta al campo profughi di Jabalya. (Italia Oggi)

“Noi restiamo, perché è importante che ci sia una presenza internazionale imparziale sul terreno. Siamo stati anche attaccati nei giorni passati dall’esercito israeliano in alcune posizioni e questa sicuramente è una seria violazione del diritto internazionale. (Il Fatto Quotidiano)

L’Unione europea esprime «grave preoccupazione per la recente escalation lungo la Linea Blu, condanna tutti gli attacchi contro le missioni Onu ed esprime particolare preoccupazione per gli attacchi delle forze di difesa israeliane (Idf) contro le forze Unifil, che hanno causato il ferimento di diversi peacekeepers». (Open)