Manovra 2025, gli emendamenti che riguardano gli animali e le novità per le spese veterinarie
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Anche se non c'è ancora un testo definitivo della Legge di Bilancio 2025, sono diversi gli emendamenti presentati durante la discussione che riguardano gli animali d'affezione e introducono in Manovra molte novità riguardanti le detrazioni per le spese veterinarie. Non c'è ancora un testo definitivo della Legge di Bilancio 2025, ma moltissimi sono gli emendamenti che riguardano gli animali d'affezione presentati dai parlamentari in queste settimane. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altre testate
Anche se l’attenzione di tutto il mondo politico è verso il nuovo taglio sull’Irpef, che dovrebbe entrare nel maxiemendamento del governo alla Finanziaria, da coprire con gli incassi del concordato preventivo biennale. (ilmessaggero.it)
Certo, invece, il numero dei “supersegnalati”: 250 le proposte di modifiche che sicuramente finiranno in discussione nel passaggio in commissione. Con i correttivi di Fratelli d’Italia e Forza Italia, alla Camera maggioranza e opposizione chiudono il dossier degli emendamenti alla manovra “segnalati”. (ilmessaggero.it)
Introduzione Adesso è il momento di una nuova tagliola: già mercoledì 20 novembre le modifiche ammesse non dovranno superare le 600. (Sky Tg24 )
Entro mercoledì ci sarà un’ulteriore scrematura, che dovrà ridurre le proposte di modifica a un massimo di 600. Proseguono i lavori alla Camera sulla sulla Manovra 2025. In Commissione Bilancio sono stati definiti ammissibili oltre 3.200 emendamenti, in materia di imposte IRPEF, bonus edilizi, pensioni, salari e assunzioni nella Pubblica Amministrazione. (PMI.it)
Passando per il nuovo bonus elettrodomestici e al bonus scuola per chi frequenta le paritarie e il ripristino dei limiti di fatturato (750 milioni di euro globali e 5,5 milioni in Italia) per l’applicazione della web tax che la legge di bilancio ha cancellato estendendola a tutti. (Il Fatto Quotidiano)
I fondi a disposizione per le modifiche parlamentari non sono però infiniti. Parliamo di 120 milioni per il 2025 e «520 milioni in tre anni», ha spiegato il presidente della V commissione di Montecitorio, Giuseppe Mangialavori, affermando che «le percentuali saranno ripartite con il criterio di rappresentanza. (Italia Oggi)