"Anomalie" nel suicidio di Larimar Annalro a Piazza Armerina: tutti i dubbi dopo l'autopsia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L'autopsia eseguita sul corpo di Larimar Annalro, la studentessa 15enne di Piazza Armerina (Enna) trovata impiccata la scorsa settimana, non scioglie tutti i dubbi. L'osso cervicale della ragazza, come emerge da indiscrezioni, non era spezzato e le mani erano libere. La corda era legata attorno al collo, all'addome e i piedi erano legati. I genitori della ragazza hanno sempre sostenuto che non si sia trattato di suicidio. (Adnkronos)
Ne parlano anche altri giornali
Quando i genitori l'hanno trovata impiccata a un albero, alle 13.15 del 5 novembre, Larimar Annaloro si trovava nella pineta a 200 metri da casa. Nonostante per raggiungerla, per logica, avrebbe dovuto camminare tra terreno e foglie secche, le scarpe della 15enne di Piazza Armerina eranno pulite. (leggo.it)
Piazza Armerina (Enna) — Alle tre del pomeriggio, piove e tira vento in contrada Malcristiano. Verso la pineta nella vallata, che guarda il cuore della Sicilia. (La Repubblica)
La vicenda di Larimar Annaloro, 15enne di Piazza Armerina trovata impiccata nel giardino di casa, continua a sollevare interrogativi. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Non si dà pace il padre della 15 enne trovata impiccata a un albero del giardino, due settimane fa, a Piazza Armerina… Non l’avrebbe neanche pensato un gesto del genere". (L'HuffPost)
L’aggettivo «anomale» alimenta il giallo di un suicidio a cui i parenti continuano a non credere. Le modalità con cui Larimar Annaloro due settimane fa si è tolta la vita a soli 15 anni, impiccandosi nel giardino di casa a Piazza Armerina, in provincia di Enna, non convincono del tutto gli investigatori. (ilmattino.it)
«La verità verrà a galla, vedrete».Johary, la mamma di Larimar, è convinta da sempre che sua figlia non si sia uccisa. E le notizie che ieri sono rimbalzate fino alla sua porta su un presunto credito degli inquirenti per la tesi di un suicidio «anomalo» le fa dire che «ho fiducia nella giustizia, mi conforta sapere che anche chi indaga pensi che ci sia qualcosa che non torna». (Corriere della Sera)