La Russa “Israele ha diritto di esistere, la pace deve essere giusta”

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La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

MILANO (ITALPRESS) – “Finchè c’è chi dice che devono morire tutti gli ebrei, che va debellata la presenza di Israele, sarà impossibile trovare gli elementi per una pace giusta”. Il 7 ottobre è stato “un atto criminale all’origine delle tensioni e delle guerre che si sono scatenate nel Medio Oriente e che probabilmente aveva proprio questo scopo, quello di bloccare un processo progressivo di coabitazione con i palestinesi (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A Madrid si sono tenute in serata due manifestazioni, una a favore della Palestina davanti all’ambasciata Usa, e un’altra nella centrale Puerta del Sol in ricordo delle vittime degli attacchi di Hamas del 7 ottobre e contro l’antisemitismo. (LAPRESSE)

Poco meno di due. Nel kibbutz di Re’im, proprio il luogo del massacro al festival musicale Supernova dello scorso anno, una folla aveva cominciato le celebrazioni con un momento di silenzio. (ilmessaggero.it)

Intervenendo in Sala Rossa in apertura di seduta, il sindaco Stefano Lo Russo, “certo di interpretare il sentimento dell’intera città oltre che dell’aula“, ha espresso “la totale vicinanza alle vittime civili civili e innocenti degli attacchi del 7 ottobre 2023, alle vittime civili e innocenti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, alle vittime civili e innocenti nell’area del Libano, auspicando che questo conflitto che sta seminando decine di migliaia di morti innocenti possa quanto prima cessare e la via del dialogo, la via diplomatica, possa riprendere”. (Città di Torino)

Maurizio Molinari: “La guerra in Medio Oriente ha i tempi del deserto e la logica delle tribù”

Maurizio Molinari, possiamo dire con una certa brutalità che il tremendo pogrom dello scorso sette ottobre, di cui oggi ricorre l’anniversario, è stato pressoché dimenticato nell’opinione pubblica? (L'HuffPost)

Yoram Yehudai ha sessant’anni, è già lì da ore. Ha organizzato l’evento insieme alle altre famiglie e invitato giornalisti israeli… (La Stampa)

Le sirene non erano previste, come invece impone il protocollo della memoria nelle altre giornate in cui gli israeliani ricordano i caduti e i morti delle guerre. «Perché gli allarmi di quel giorno sono marchiati a fuoco dentro di noi», spiega il regista Rino Tzor. (Corriere della Sera)