La carica dei lobbisti fossili a Baku: l’Italia prima tra gli europei

La carica dei lobbisti fossili a Baku: l’Italia prima tra gli europei
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Il Fatto Quotidiano ESTERI

L’Italia è stata il Paese in Europa che ha superato tutti gli altri per numero di badge concessi per accedere alla Cop29 di Baku (dove si negoziavano le sorti del pianeta quanto a cambiamento climatico e inquinamento) a dipendenti e dirigenti di imprese che fanno affari con gas e petrolio, soprattutto con quelli dell’Azerbaijan, che … (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

A differenza dell’anno scorso, quando a Dubai, pur fuori tempo massimo, si firmò lo storico accordo sul “transitioning away dalle fonti fossili“, stavolta non si farà la storia. Questo è certo. L’accordo sulla finanza per il clima, se ci sarà, sarà al ribasso: 300 miliardi di dollari all’anno di aiuti dai Paesi ricchi a quelli poveri per adattamento e mitigazione, contro i 1.300 inizialmente richiesti e ritenuti indispensabili dai Paesi emergenti e in via di sviluppo di G77+Cina. (Vaielettrico.it)

"Oggi alla Cop29, grazie in parte agli instancabili sforzi di una forte delegazione statunitense, il mondo ha raggiunto un accordo su un altro risultato storico. L'intesa: 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035 alle nazioni più povere, chiamate a contrastare fenomeni sempre più gravi in relazione alla crisi climatica (Adnkronos)

I negoziatori internazionali al vertice annuale sul clima hanno raggiunto un accordo che aumenta l’assistenza finanziaria alle nazioni povere a circa 300 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio. (EuropaToday)

Cop29, Biden: “la rivoluzione dell’energia pulita” è inarrestabile

Ma se serve a far scoppiare i fegati dei virologi propagandisti, è già qualcosa. Tutti che esultano, io ci andrei più cauto: segnale incoraggiante, purché non serva a blandirli, a condizionarli, alla lusinga elettorale non resiste quasi nessuno. (Il Giornale d'Italia)

Quando lo scorso anno i grandi del pianeta avevano annunciato con toni trionfali alla Cop28 a Dubai il raggiungimento di un accordo per un fondo di riparazione da cento miliardi di dollari per i paesi in via di sviluppo, tutto lasciava presagire che la Cop29 di Baku sarebbe stata in discesa per trovare obiettivi climatici condivisi ma, nei fatti, non è stato così. (il Giornale)

– “Mentre alcuni potrebbero cercare di negare o ritardare la rivoluzione dell’energia pulita in corso in America e nel mondo, nessuno può invertirla, nessuno”. Milano, 24 nov. (Agenzia askanews)