Cop29: trattativa a oltranza per evitare il collasso sugli aiuti per il clima

Cop29: trattativa a oltranza per evitare il collasso sugli aiuti per il clima
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Il Sole 24 ORE ESTERI

Una giornata in più di negoziati per mettere d’accordo i quasi 200 Paesi riuniti a Baku nella Conferenza Onu sul clima non basta: le trattative sono ancora in corso, serve il consenso di tutti i partecipanti. La fatica a trovare un compromesso, lo scambio di accuse e le polemiche mettono in luce tutti i limiti del sistema delle Cop, costretto alle corde dallo sfaldamento del multilateralismo. La chiusura del vertice era prevista per il 22 novembre. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri media

Dopo due settimane di negoziati passa l'accordo sull'aumento degli aiuti climatici ai paesi in via di sviluppo. A Baku viene approvato anche il mercato internazionale del carbonio, che permetterà agli stati di investire in progetti di decarbonizzazione all'estero (Sky Tg24 )

Dall’efficienza energetica alle rinnovabili, dalla meccanica alla farmaceutica, all’agroalimentare sono diversi gli ambiti di collaborazione con un paese che ha ospitato due visite apostoliche negli ultimi vent'anni e che ci apprezza particolarmente per la nostra cultura e le nostre eccellenze" (Vatican News - Italiano)

«Una barzelletta», con queste scarne parole il portavoce dell'African Group boccia quella che doveva essere la bozza finale con cui la presidenza azera di COP 29 sperava di chiudere il negoziato sulla finanza, principale obbiettivo della Conferenza sul clima a Baku (Corriere della Sera)

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Alla Cop29 di Baku i paesi sviluppati hanno alzato a 300 miliardi all’anno la loro proposta per il fondo di aiuti climatici ai paesi in via di sviluppo (ieri avevano proposto 250), ma i paesi meno vulnerabili ritengono che questi soldi siano pochi. (Open)

In un'intervista rilasciata alla radiotelevisione pubblica svizzero tedesca SRF prima dell'accordo, il «ministro» dell'ambiente e dell'energia Albert Rösti ha definito eccessive le aspettative dei paesi in via di sviluppo. (Corriere del Ticino)

Le piccole isole e i paesi più poveri abbandonano la stanza e denunciano di non essere stati consultati sull’ultima versione del testo. Anche i Paesi più poveri respingono la nuova offerta di 300 miliardi l’anno per finanziare la transizione e adattarsi alla crisi climatica. (Sky Tg24 )