Israele prepara risposta all’Iran. Raid su Beirut, sei morti
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Roberta Barbi – Città del Vaticano Una “guerra dura contro l’asse del male”: così il premier israeliano Benjamin Netanyahu definisce l’escalation in atto in Medio Oriente. Sono minacce a distanza, quelle tra Israele e l’Iran dopo l’attacco missilistico di Teheran di martedì scorso, con Israele che dichiara di essere in procinto di preparare una risposta “severa”. Secondo i media, tuttavia, questo non porterà una guerra regionale tra i due Paesi. (Vatican News - Italiano)
Ne parlano anche altre fonti
Il governo Netanyahu ha deciso ieri sera le dimensioni della rappresaglia ai 181 missili che Teheran ha lanciato due giorni fa verso Israele per vendicare le uccisioni del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. (il manifesto)
Secondo le Guardie rivoluzionarie iraniane si tratterebbe di una rappresaglia per la recente uccisione del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, oltre che di quella del vice comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, il generale Abbas Nilforoushan e dell'ex leader di Hamas, Ismail Haniyeh. (Fanpage.it)
LONDRA – “L’attacco dell’Iran è fallito. È stato sconfitto e reso inefficace”. (la Repubblica)
Teheran si dice in stato di guerra e afferma che se Israele risponderà attaccherà ogni sua infrastruttura e ridurrà «Tel Aviv in cenere». Nuovi raid israeliani stanotte su Beirut. (La Stampa)
«Per l’Iran questa è una guerra lunga», dice Vali Nasr, uno dei più attenti osservatori di cose iraniane, politologo, docente alla John Hopkins, ex consigliere del dipartimento di Stato, un’autorità mondiale sull’Islam sciita. (la Repubblica)
Uno scudo contro i razzi dell'Iran lanciati oggi, martedì 1 ottobre. È l'Iron Dome, ovvero la Cupola di Ferro di Israele. (ilmessaggero.it)