Soros Jr giubila per il fatto che l'Ucraina potrà ora utilizzare armi a lungo raggio contro la Russia: una reazione indecente
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"This is great news!". Così Soros junior ha commentato su X la decisione dell'arcobalenico e vegliardo presidente (ancora per poco, Deo gratias) Joe Biden di autorizzare l'Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, a usare missili occidentali a lungo raggio contro la Russia di Putin. Insomma, i padroni no border ci fanno sapere che vogliono a tutti i costi la guerra totale contro la Russia di Putin, colpevole di non piegarsi al nuovo ordine mondiale tecnonichilista a stelle e strisce. (Il Giornale d'Italia)
Su altri giornali
Lo scrive Axios. Joe Biden ha autorizzato l'Ucraina a utilizzare missili a lungo raggio per colpire le forze russe e nordcoreane solo nella regione russa di Kursk. (Tiscali Notizie)
L’attuale presidente, secondo quanto riferisce il New York Times, ha tolto – dopo numerose richieste, sempre respinte, da parte di Volodymyr Zelensky – il veto all’utilizzo da parte dell’Ucraina di missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti per colpire la Russia. (ilmessaggero.it)
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha commentato l'annuncio da parte di Washington relativo all'autorizzazione concessa a Kiev per l'utilizzo di missili a lungo raggio, forniti dagli Stati Uniti, per colpire obiettivi all'interno del territorio della Russia. (Euronews Italiano)
Nella notte è andato in scena un raid di Mosca sulle principali città ucraine: 120 missili e 90 droni contro le infrastrutture energetiche ucraine. Dopo gli attacchi russi sull'Ucraina, Joe Biden ha autorizzato Kiev a usare i missili a lungo raggio americani per colpire la Russia, togliendo definitivamente il veto. (Il Giornale d'Italia)
"Vogliono un'escalation in Ucraina prima di lasciare la Casa Bianca" è l'accusa dei fedelissimi di Trump dopo la decisione del Presidente Joe Biden di autorizzare Kiev a usare i missili americani a lungo raggio per colpire la Russia. (Fanpage.it)
Nelle intenzioni del padrone di casa, il presidente brasiliano Lula, il G20 in programma oggi e domani a Rio de Janeiro doveva essere un vertice dedicato al clima e alla lotta contro la povertà, attraverso l’istituzione di una Alleanza Globale contro la Fame e un accordo per tassare di almeno il 2% le circa tremila persone nel mondo che vantano un patrimonio superiore al miliardo di dollari, utilizzando il ricavato, stimato in 250 miliardi di dollari, per contrastare il global warming. (FIRSTonline)