Il padre di Ramy: 'Ci dissociamo dalle violenze di Milano'
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"Siamo lontani da quanto accaduto l'altroieri sera e ci impegniamo a rispettare la legge nel nostro secondo Paese, l'Italia". Lo dice all'ANSA Yehia Elgaml, padre di Ramy, il 19enne morto in scooter durante un inseguimento con i carabinieri, nella notte tra sabato e domenica, a Milano. Morte a cui sono seguite due notti di disordini nel quartiere dove abitava. "Abbiamo fiducia nella magistratura italiana, e non vogliamo vendetta ma solo sapere ciò che è successo. (Il Messaggero Veneto)
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L'area, molto degradata, è stata per giorni protagonista di manifestazioni dopo la morte di un 19enne deceduto in un incidente stradale in scooter durante un inseguimento con i Carabinieri. Solo le ultime ore sono trascorse tranquillamente. (Sky Tg24 )
Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini parlando dei fatti di Milano alla radio. Salvini ha citato «aggressioni sui treni, bullismo, baby gang, aggressioni alle ragazze, non sempre di cittadini stranieri ma in buona parte sì. (La Stampa)
La morte di un 19enne, avvenuta durante un inseguimento dei Carabinieri nel quartiere milanese Corvetto, ha spinto decine di giovani di origine straniera a protestare con atti di vandalismo, roghi e perfino assalti alle forze dell’ordine. (Avvenire)
Quelle viste al Corvetto di Milano "sono situazioni molto preoccupanti che purtroppo si erano già viste in altri Paesi, come a Parigi, che purtroppo qualcuno aveva previsto che si sarebbero potute verificare. (Tiscali Notizie)
Ancora tensioni. Cassonetti ribaltati e bruciati, estintori aperti per la strada, petardi e fumogeni lanciati contro la polizia. (La Repubblica)
Ramy Elgaml Ramy si trovava a bordo di uno scooter guidato da un amico di 22 anni e sfrecciato via alla vista degli agenti della Radiomobile dei carabinieri, che avevano provato a fermare il mezzo in un posto di blocco in via Farini. (Fanpage.it)