Albania, il monitoraggio del trasferimento coatto dei migranti: se pagano evitano di essere trattenuti

Albania, il monitoraggio del trasferimento coatto dei migranti: se pagano evitano di essere trattenuti
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica INTERNO

Ieri – venerdì – il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI), in collaborazione con il gruppo di contatto parlamentare, si trova in Albania per monitorare il trasferimento coatto, dopo quattro giorni in mare, del secondo gruppo di migranti in applicazione del Protocollo siglato un anno fa. La missione di monitoraggio prevede visite ai centri di accoglienza di Shëngjin e Gjadër per verificare quali procedure sono applicate, se è garantita la possibilità di scegliere un difensore e l’informativa legale nella propria lingua e la verifica delle vulnerabilità. (la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

L’incontro, tenutosi a un anno dall’accordo tra Albania e Italia, ha riunito associazioni e collettivi dall’Italia e dall’Albania, uniti nel dissenso contro un accordo giudicato incostituzionale dai promotori dell’iniziativa. (ravennanotizie.it)

Non è la solita geografia del paese delle aquile, composta da una catena montuosa che separa la costa dal suo interno, bensì invalicabili gradi di separazione culturali, economici, sociali e linguistici. (Today.it)

E’ l’ultima tegola sull’operazione Albania, quella che il governo promette di portare avanti nonostante i rinvii dei giudici alla Corte di giustizia europea che ieri hanno liberato anche gli ultimi sette migranti, già portati in Italia. (Il Fatto Quotidiano)

Migranti, quanto ci costano davvero i centri in Albania: il fact checking

Al contrario, dopo le decisioni dei giudici sugli ultimi sette migranti trattenuti nei centri in Albania, il governo ha sul tavolo un bilancio amarissimo. Il protocollo siglato tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama prometteva di rivoluzionare la gestione dell’immigrazione irregolare. (Il Fatto Quotidiano)

L’unico effetto è quello di condannare persone esauste, che arrivano in Europa per scappare da violenze e discriminazioni, a nuovi viaggi e trasferimenti estenuanti. "Ancora una figura barbina da parte del governo che dimostra che con le forzature e con i trucchetti per aggirare la legge non si va da nessuna parte. (Civonline)

Viola Giannoli le ha messe in fila per Metropolis. Le controversie giuridiche e le spese per tenere aperti due centri vuoti in Albania. (la Repubblica)