Nessuna ambiguità, nessun soccorso al bis di Von der Leyen

È inutile girarci intorno: per una serie di circostanze perlopiù al di fuori del suo controllo, dalle elezioni europee (e francesi) non sono scaturiti gli scenari più favorevoli a Giorgia Meloni. In modo cinico ma anche molto miope, il PPE ha deciso di riproporre la “maggioranza Ursula”, coinvolgendo le stesse forze politiche punite dagli elettori: socialisti, verdi e macronisti. Fuori dalle trattative per i top jobs Ue, al gruppo ECR guidato da Meloni non si è voluto riconoscere nemmeno la dignità di interlocutore. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altri giornali

È tra i giardini e i saloni principeschi di Blenheim Palace, dove oggi si tiene il quarto summit della Comunità politica europea, che oggi Giorgia Meloni dovrà sciogliere l’enigma. Sì o no, al «bis» di Ursula von der Leyen? Una scelta cruciale per il futuro dell’Europa e anche per il profilo politico della leader della destra italiana. (Corriere Roma)

Ma che sia stata trovata è ancora del tutto incerto. Giorgia Meloni si dibatte in un labirinto, ma solo oggi sapremo se riuscirà a uscirne. (il manifesto)

«Prima ascoltiamo il suo discorso», è il motto ripetuto alla vigilia dalla timoniera di Palazzo Chigi. Giorgia Meloni non offrirà un paracadute a Ursula von der Leyen. (ilmessaggero.it)

Sì o no quindi, da quanto trapela nessuno spazio per una nuova astensione, posizione che la premier e leader dei Conservatori aveva espresso nel Consiglio europeo in cui era arrivato il via libera al pacchetto sui “top jobs”. (Il Sole 24 ORE)

«Dopo di me cosa c’è? Solo il caos. Negli ultimi colloqui avuti ieri, Ursula von der Leyen ha usato queste parole con i rappresentanti dei gruppi di Ppe, Pse e Renew. (la Repubblica)

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