Il Reddito M5s ci costa altri 3 miliardi

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il Giornale INTERNO

Sulle casse pubbliche arriva una mazzata che può valere anche tre miliardi di euro. Il buco nero innescato dal Reddito di cittadinanza voluto dal governo di Giuseppe Conte, finito a 2,4 milioni di famiglie e 5,3 milioni di persone e costato 34 miliardi di euro senza rilanciare affatto il mercato del lavoro, è destinato ad allargarsi ancora di più dopo la sentenza della Corte costituzionale che allarga la platea dei beneficiari agli immigrati residenti in Italia da cinque anni (non più da dieci, di cui almeno due consecutivi), anche in ossequio a un pronunciamento della Corte di giustizia europea, scongiurando però al tempo stesso (e per fortuna) il rischio che per avere il Reddito bastasse semplicemente vivere in Italia. (il Giornale)

Su altri media

Con la sentenza 31/2025 (redattore Luca Antonini), la Corte costituzionale mette un ordine definitivo nel complicato dossier sui requisiti necessari a ricevere la misura di sostegno abolita nel 2024. Anche per gli stranieri comunitari dovevano essere sufficienti cinque anni di residenza in Italia per ottenere il reddito di cittadinanza. (NT+ Lavoro)

Deve essere di cinque anni (e non dieci) il termine idoneo a costituire il requisito di pregressa residenza per il diritto a prestazioni non assistenziali. (Pensioni Oggi)

Abrogato a decorrere dal 1° gennaio 2024 - non ha natura assistenziale, non essendo diretto "a soddisfare un bisogno primario dell'individuo": si tratta, infatti, di una misura di politica attiva per l'occupazione, di carattere temporaneo, soggetta a precisi obblighi e soprattutto a rigide condizionalità che, se disattese, determinano il venir meno del diritto alla prestazione. (l'Adige)

Con un investimento complessivo di circa 34 miliardi di euro, il sussidio mirava a supportare milioni di famiglie in difficoltà economica e a incentivare l’inserimento nel mercato del lavoro. Tuttavia, i risultati ottenuti non sono stati quelli sperati. (Economy Magazine)

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"Dichiarata incostituzionale una norma che per anni ha vessato tante persone in oggettivo stato di indigenza, escluse per un requisito che, finalmente, sappiamo essere illegittimo", commenta l'avvocato Alberto Guariso (Il Fatto Quotidiano)